La marcia dei 600 contro Terna

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VIGONOVO Sette sindaci rivieraschi e due padovani, due parroci, la banda musicale che ha intonato le note dell'inno nazionale davanti a una platea di oltre 600 persone radunate, ieri sera, in piazza Marconi a Vigonovo. Forfait dei politici, a parte il fedele Bruno Pigozzo, consigliere regionale del Pd. Presenti molti comitati per l'ambiente e il territorio della Riviera del Brenta e del Miranese, Legambiente, ragazzi delle scuole con cartelli e molte altre associazioni pubbliche. L'argomento della manifestazione ha riguardato la realizzazione dell'elettrodotto aereo rivierasco. La guerra va avanti da una decina d'anni. Per Terna spa si tratta di un'opera indispensabile per razionalizzazione della rete elettrica delle aree di Venezia e Padova. Per gli oppositori, che non sono pochi, è un progetto devastante per tutta la Riviera del Brenta. Dopo quella imponente del 2013, quella di ieri sera a Vigonovo è stata una ulteriore manifestazione di protesta contro la realizzazione dell'elettrodotto aereo da 380 Kv tra Dolo e Camin, che dovrebbe correre lungo il corso dell'idrovia Padova-mare. Il precedente progetto di Terna spa era stato bocciato nel 2013 dal Consiglio di Stato per motivi paesaggistici. Nei giorni scorsi la società che gestisce le linee della rete elettrica nazionale ha ripresentato il progetto, in parte riveduto, alla Commissione Tecnica per la Valutazione di Impatto Ambientale della Regione del Veneto. Secondo gli oppositori si tratta del medesimo disegno, con i piloni ribassati solo in parte e mascherati dalla piantumazione di alcune piante di alto fusto. Sul piede di guerra sono specialmente coloro che abitano a ridosso della prevista linea aerea, in quanto terreni e abitazioni circostanti verrebbero deprezzati. Alla richiesta dell'interramento della linea elettrica, Terna spa risponde che sarebbe troppo costoso e tecnicamente non attuabile. Chi protesta ce l'ha anche con la Regione Veneto, che non prenderebbe posizione in quanto riceverebbe in cambio da Terna la riqualificazione dell'area Moranzani e si limita ad invitare i sindaci del territorio a contrastare l'opera con azioni legali a loro carico.

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Il Gazzettino