LA MANOVRA VENEZIA Continua domani e martedì, a Palazzo Ferro Fini, la manovra

LA MANOVRA VENEZIA Continua domani e martedì, a Palazzo Ferro Fini, la manovra
LA MANOVRAVENEZIA Continua domani e martedì, a Palazzo Ferro Fini, la manovra di bilancio 2022 della Regione Veneto. Dopo il Defr, i consiglieri dell'assemblea legislativa si...

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LA MANOVRA
VENEZIA Continua domani e martedì, a Palazzo Ferro Fini, la manovra di bilancio 2022 della Regione Veneto. Dopo il Defr, i consiglieri dell'assemblea legislativa si occuperanno della legge di Stabilità con il suo Collegato e infine del bilancio vero e proprio con il cosiddetto tabellare, dove ad ogni voce è segnato il corrispondente stanziamento finanziario. Fino a pochi anni fa era questo il terreno di maggiori scontri, ma anche di trattative, tra maggioranza e opposizione. Ora, con una coperta sempre più corta - 60 milioni di spesa libera su una manovra di 17 miliardi di euro - i margini sono ridotti. Eppure, anche dalle file della maggioranza si assiste a richieste corpose di stanziamenti.

LE VOLONTÀ AZZURRE
È il caso di Forza Italia che con la capogruppo Elisa Venturini e il consigliere Alberto Bozza ha presentato una manovra emendativa da alcuni milioni di euro, oltre a un nutrito numero di ordini del giorno. «Abbiamo indicato degli obiettivi - ha detto Venturini - ne ho parlato con gli assessori e comunque sono richieste già ricomprese nelle scelte di bilancio». Qualcuno nella Lega, però, ha storto il naso. Tant'è, se l'assessore al Bilancio Francesco Calzavara e la giunta hanno presentato complessivamente 5 emendamenti (350mila euro per il Piano di contrasto alla diffusione delle patologie della vite; 130mila euro aggiuntivi per i compensi ai revisori dei conti; 200mila euro per il biglietto unico integrato; 750mila per l'informazione per emittenti radiotelevisive e testate giornalistiche online; oltre 900mila euro per l'Agenzia veneta per i pagamenti relativamente alla gestione del Por Fesr), ecco che gli azzurri hanno chiesto, tra l'altro, 500mila euro per un Piano di contrasto alla diffusione della flavescenza dorata nella vite, 1 milione per i cittadini colpiti da calamità naturali, 1 milione per il settore lattiero caseario, 90mila euro per candidare i Colli Euganei, la Valpolicella e i Colli Berici patrimonio dell'Unesco, ma anche 670mila euro per ridurre la tassa automobilistica alle vetture storiche.
FONDI PER LA MONTAGNA
Il Partito Democratico, con un doppio emendamento al Collegato, chiede invece contributi a fondo perduto per chi decide di acquistare, ristrutturare o costruire casa nei Comuni montani. «Dobbiamo contrastare lo spopolamento di parti rilevanti del Veneto: è una priorità sempre più stringente, perché siamo in forte ritardo - ha detto il capogruppo dem Giacomo Possamai -. Vogliamo iniziare a costruire un percorso come ha già fatto l'Emilia Romagna che nel giro di un anno ha raddoppiato i fondi a disposizione, viste le numerose domande arrivate. Ripopolare la montagna significa anche rimettere in moto l'economia di questi territori, permettendo di superare o almeno ridurre i disagi di vivere in determinate aree». Un analogo emendamento è stato presentato da Cristina Guarda (Europa Verde).
LE TASSE

L'opposizione con Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo) torna alla carica con l'addizionale Irpef chiedendo una maggiorazione di 2,10 punti percentuali - il massimo previsto dalla legge - per i redditi sopra i 75mila euro. Il presidente dell'intergruppo della Lega, Alberto Villanova, ha già fatto sapere che l'emendamento sarà respinto: «La nostra impostazione, Veneto tax free, non cambia. In una situazione di crescita economica ma ancora di grande incertezza, mettere le mani nelle tasche dei veneti sarebbe sbagliato».
Alda Vanzan
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Il Gazzettino