«La maggior parte dei pianeti che conosciamo oggi ruota attorno a stelle lontanissime

«La maggior parte dei pianeti che conosciamo oggi ruota attorno a stelle lontanissime
«La maggior parte dei pianeti che conosciamo oggi ruota attorno a stelle lontanissime e non particolarmente brillanti. Sono risultati entusiasmanti quelli ottenuti finora, che ci...

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«La maggior parte dei pianeti che conosciamo oggi ruota attorno a stelle lontanissime e non particolarmente brillanti. Sono risultati entusiasmanti quelli ottenuti finora, che ci confermano che attorno ad ogni stella si trovano tanti pianeti, con due o tre soli, dove l'alba, il tramonto, le stagioni, funzionano in modo completamente differente rispetto a quello che succede da noi» racconta Ragazzoni. «Per cercare pianeti attorno a stelle vicine e brillanti bisognava costruire un telescopio in grado di inquadrare in un solo sguardo quasi mezzo cielo dell'occhio umano, ma con una apertura di quasi un metro di diametro. La soluzione? Scomporre questo gigantesco occhio di metallo e vetro in tanti piccoli telescopi, che guardano in direzioni leggermente differenti tra di loro, in modo che ci siano sempre almeno un certo numero di piccoli occhi a scandagliare continuamente il firmamento, una fotografia ogni 20 secondi per almeno quattro anni, surclassando in pazienza qualunque paparazzo». L'impresa rappresenta anche «un'opportunità dal punto di vista economico: i contributi dell'Italia per questo progetto, come tutti quelli scientifici, tornano rigorosamente in commesse per l'industria nostrana ed è nostro dovere pungolare la filiera produttiva per costruire, montare, allineare, lenti e dispositivi di precisione sempre più arditi, in un gioco in cui l'innovazione tecnologica accompagna le sfide che sembrano impossibili» aggiunge Ragazzoni. E Rovigo fa la propria parte: non è un caso che questi telescopi nascano dall'esperienza che ruota anche attorno al telescopio dell'Osservatorio di Sant'Apollinare e al Planetario di Roverdicre'.

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Il Gazzettino