LA LICENZA PADOVA Gian Luca Cappuzzo, l'ex medico padovano condannato a 26 anni

LA LICENZA PADOVA Gian Luca Cappuzzo, l'ex medico padovano condannato a 26 anni
LA LICENZAPADOVA Gian Luca Cappuzzo, l'ex medico padovano condannato a 26 anni di carcere per avere assassinato dodici anni fa la moglie Elena Fioroni, oggi uscirà dal carcere...

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LA LICENZA
PADOVA Gian Luca Cappuzzo, l'ex medico padovano condannato a 26 anni di carcere per avere assassinato dodici anni fa la moglie Elena Fioroni, oggi uscirà dal carcere grazie a un permesso premio. Trascorrerà l'intera giornata al Bo, per raccogliere materiale per la sua tesi. Dietro alle sbarre infatti ha studiato giurisprudenza. Inoltre avrà la possibilità di pranzare in un ristorante del centro storico a sua scelta.

L'OMICIDIO
Cappuzzo è in carcere dal 9 febbraio 2006, giorno in cui gli uomini della Squadra mobile andarono ad arrestarlo a casa. Sta scontando una condanna definitiva a 26 anni. Cappuzzo, oggi 46enne, ha lavorato nella biblioteca del Due Palazzi a fianco del team di Ristretti Orizzonti, guidato da Ornella Favero, poi si era iscritto all'Università per conseguire la seconda laurea e oggi lavora nello Spaccio agenti all'interno del penitenziario. L'omicidio della moglie fu studiato con cura. Cappuzzo, all'epoca trentasettenne, medico specializzando nel reparto di Chirurgia dell'Azienda ospedaliera, uccise la moglie Elena nella villetta a Voltabarozzo. La donna era stata anestetizzata con un tampone di etere, poi avvelenata con tre iniezioni intramuscolari di benzodiazepine, un ansiolitico, e di etilcarbammato, una sostanza cancerogena usata anche nei pesticidi. Poi il marito aveva adagiato il corpo nella vasca da bagno, le aveva tagliato i polsi e poi aveva spedito anche due sms dal suo telefono, cercando di spacciare l'omicidio per suicidio. Scoperto dopo poche ore dall'allora capo della Squadra mobile Marco Calì, era accusato di omicidio aggravato dal rapporto di parentela, dall'uso di sostanze venefiche e dalla premeditazione. È stato condannato in primo grado a 26 anni di carcere, pena confermata in Cassazione nel 2011. Ornella Favero direttrice della rivista Ristretti Orizzonti lo ha descritto così: «Nonostante il reato violento che ha commesso non è una persona per natura violenta. È sempre disponibile con gli altri, non è aggressivo».
IL PERMESSO PREMIO

Il tribunale di sorveglianza di Padova ha concesso a Gian Luca Cappuzzo di trascorrere una giornata fuori dal penitenziario per raccogliere materiale per la sua tesi di laurea in giurisprudenza. Oggi uscirà dal carcere alle 9 per rientrare alle 18. Queste nove ore le trascorrerà nella biblioteca del Bo a studiare e a consultare libri. All'ora di pranzo potrà andare a mangiare in un ristorante del centro storico a sua scelta. Per l'arco dell'intera giornata non sarà controllato dai poliziotti penitenziari, e potrà muoversi come un uomo libero. L'ex medico, alla fine di novembre dell'anno scorso, ha chiesto e ottenuto dal Tribunale di sorveglianza un permesso premio. Cappuzzo avrebbe dovuto trascorrere una intera giornata da uomo libero. Andare all'Università per raccogliere materiale per la sua tesi di laurea in Diritto costituzionale e mangiare in un ristorante del centro storico. Ma la Procura, con il sostituto procuratore Benedetto Roberti, ha di fatto impugnato il provvedimento emanato dal Tribunale di sorveglianza. Il pubblico ministero ha sottolineato come ...Non fosse il caso a livello istituzionale consentire all'assassino della moglie di girare liberamente per la città.... E così Gian Luca Cappuzzo ha dovuto rinunciare a quel permesso premio. Ma comunque un permesso, alcuni giorni più tardi, è riuscito a ottenerlo lo stesso. Una licenza per passare qualche giorno di festa in famiglia fino alla Vigilia di Natale. Oggi sarà di nuovo libero.
Marina Lucchin
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Il Gazzettino