LA LEZIONE PREGANZIOL C'era una volta, fino a ieri, la lezione in aula, oggi

LA LEZIONE PREGANZIOL C'era una volta, fino a ieri, la lezione in aula, oggi
LA LEZIONEPREGANZIOL C'era una volta, fino a ieri, la lezione in aula, oggi per l'ora di matematica si va in diretta su Zoom. Presenti all'appello alle 18 tutte le sere, da un...

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LA LEZIONE
PREGANZIOL C'era una volta, fino a ieri, la lezione in aula, oggi per l'ora di matematica si va in diretta su Zoom. Presenti all'appello alle 18 tutte le sere, da un mese, cinque giorni su sette, i 25 piccoli alunni della quinta elementare della scuola primaria Giovanni Comisso di Frescada di Preganziol con la scuola che non conosce più la campanella. Ma che ha imparato a far di necessità virtù per permettere anche ai bambini che hanno i genitori al lavoro di non perdere mai una lezione: «Insieme alle famiglie abbiamo deciso di fare in modo di andare incontro ai genitori che durante il giorno devono lavorare».

AL POMERIGGIO
«Ci sono anche mamme e papà infermieri al lavoro in prima linea in questi giorni di emergenza spiega la maestra Barbara Bianchin, docente di matematica alla Comisso Come insegnanti è la prima volta che ci troviamo a dover attivare la didattica a distanza e in questo ci siamo trovati tutti impreparati. Manca tanto la possibilità di vedere gli alunni, l'entusiasmo di stare tutti insieme in classe. Ma tutti abbiamo dovuto provare a sperimentare nuove opportunità e metterci a studiare le tecnologie». Così se fino a ieri a scandire il tempo scuola era la campanella, ora sono le opportunità messe in gioco dai pc, tablet e cellulari a fare scuola. Sul monitor dei piccoli alunni della Comisso on line nessuno manca all'appello. Chi ha il pc vede l'icona di tutti i compagni dall'altra parte dello schermo. Con il tablet il numero si dimezza. Eppure basta anche uno smartphone per seguire la lezione in diretta. In questo modo nessuno è escluso.
L'EMOZIONE

«La prima volta quando ci siamo collegati e gli alunni hanno visto comparire tutte le finestrelle era come ritrovarsi affacciati tutti insieme alle finestre di grande condominio racconta la maestra Barbara al tempo della scuola a distanza Come stai? Sai che mi manchi? Le prime domande dei bambini che facevano eco da una icona all'altra». Il tempo per la maestra di assegnare un'espressione e per gli studenti di terminarla e ancora le domande dei piccoli in classe on line prendono parola: «Qui manca la possibilità di girare tra i banchi spiega l'insegnante Ma per i bambini è importantissimo continuare ad avere la possibilità di porre domande, di interagire con le maestre. Se non hanno capito qualcosa chiedono subito. E questo ora è l'unico modo possibile, a distanza». A mancare ora dopo un mese di scuola al passo con il web è la scuola com'era: «I bambini all'inizio erano entusiasti della lezione on line. Ora cominciano a chiedere: Quando torniamo a scuola? Quello che mi dispiace di più è che i più piccoli soffrono della mancanza di contatto con i compagni. Mi preoccupa la loro solitudine più che il programma scolastico rallentato». (al.ven.)
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Il Gazzettino