LA LEZIONEPREGANZIOL C'era una volta, fino a ieri, la lezione in aula, oggi per l'ora di matematica si va in diretta su Zoom. Presenti all'appello alle 18 tutte le sere, da un...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PREGANZIOL C'era una volta, fino a ieri, la lezione in aula, oggi per l'ora di matematica si va in diretta su Zoom. Presenti all'appello alle 18 tutte le sere, da un mese, cinque giorni su sette, i 25 piccoli alunni della quinta elementare della scuola primaria Giovanni Comisso di Frescada di Preganziol con la scuola che non conosce più la campanella. Ma che ha imparato a far di necessità virtù per permettere anche ai bambini che hanno i genitori al lavoro di non perdere mai una lezione: «Insieme alle famiglie abbiamo deciso di fare in modo di andare incontro ai genitori che durante il giorno devono lavorare».
AL POMERIGGIO
«Ci sono anche mamme e papà infermieri al lavoro in prima linea in questi giorni di emergenza spiega la maestra Barbara Bianchin, docente di matematica alla Comisso Come insegnanti è la prima volta che ci troviamo a dover attivare la didattica a distanza e in questo ci siamo trovati tutti impreparati. Manca tanto la possibilità di vedere gli alunni, l'entusiasmo di stare tutti insieme in classe. Ma tutti abbiamo dovuto provare a sperimentare nuove opportunità e metterci a studiare le tecnologie». Così se fino a ieri a scandire il tempo scuola era la campanella, ora sono le opportunità messe in gioco dai pc, tablet e cellulari a fare scuola. Sul monitor dei piccoli alunni della Comisso on line nessuno manca all'appello. Chi ha il pc vede l'icona di tutti i compagni dall'altra parte dello schermo. Con il tablet il numero si dimezza. Eppure basta anche uno smartphone per seguire la lezione in diretta. In questo modo nessuno è escluso.
L'EMOZIONE
«La prima volta quando ci siamo collegati e gli alunni hanno visto comparire tutte le finestrelle era come ritrovarsi affacciati tutti insieme alle finestre di grande condominio racconta la maestra Barbara al tempo della scuola a distanza Come stai? Sai che mi manchi? Le prime domande dei bambini che facevano eco da una icona all'altra». Il tempo per la maestra di assegnare un'espressione e per gli studenti di terminarla e ancora le domande dei piccoli in classe on line prendono parola: «Qui manca la possibilità di girare tra i banchi spiega l'insegnante Ma per i bambini è importantissimo continuare ad avere la possibilità di porre domande, di interagire con le maestre. Se non hanno capito qualcosa chiedono subito. E questo ora è l'unico modo possibile, a distanza». A mancare ora dopo un mese di scuola al passo con il web è la scuola com'era: «I bambini all'inizio erano entusiasti della lezione on line. Ora cominciano a chiedere: Quando torniamo a scuola? Quello che mi dispiace di più è che i più piccoli soffrono della mancanza di contatto con i compagni. Mi preoccupa la loro solitudine più che il programma scolastico rallentato». (al.ven.)
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino