LA LEZIONE BELLUNO Dalla distruzione della tempesta Vaia, un inno alla biodiversità.

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LA LEZIONE

BELLUNO Dalla distruzione della tempesta Vaia, un inno alla biodiversità. La creatività della classe terza della Scuola Primaria Don G. Mezzacasa di La Valle Agordina si è distinta a livello nazionale. I ragazzi hanno infatti ottenuto il terzo premio nel concorso del Progetto Nazionale di Educazione Ambientale promosso dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità. Il 18 giugno studenti e insegnante saranno dunque a Roma, per partecipare alla cerimonia di premiazione e di consegna dei semi forestali alle regioni colpite dalla tempesta Vaia. Non sono gli unici, però, ad aver capito bene come la devastazione di intere foreste porterà con sè nuova linfa vitale per i boschi bellunesi. Sì, perché il Reparto Carabinieri Biodiversità di Belluno l'ha spiegato bene a 359 alunni e 25 insegnati di 25 classi della scuola primario e della secondaria di primo grado, appartenenti a 8 istituti comprensivi di Belluno e di Feltre, ma anche a scuole dell'Agordino, del Cadore, dell'Alpago e del Lamonese. Il mondo visto con gli occhi di un albero è stato il titolo del lavoro portato avanti dai carabinieri con bambini e ragazzi. Gli incontri sono stati sia in classe che in natura. In una prima fase gli studenti sono stati accompagnati alla scoperta delle specie arboree tipiche del territorio montano bellunese e di tutta la sua fauna. Hanno imparato a distinguere, ad esempio, l'abete rosso dall'abete bianco, il faggio dal carpino e a conoscere quali sono le abitudini degli animaletti che frequentano le loro fronde, tra cui lo scoiattolo, il picchio muratore, l'allocco, il moscardino e molti altri. Ma l'iniziativa è entrata nel vivo quando è stata portata in campo la tempesta Vaia. Il grande evento meteo che ha segnato una ferita profonda in tutta la provincia è stato spiegato conferendogli una connotazione positiva. I carabinieri hanno spiegato ai ragazzi quanto successo, con l'obiettivo principale di dare loro una chiave di lettura che potesse offrire una prospettiva e una speranza di rinascita per le foreste bellunesi, così duramente colpite. Si è parlato, dunque, degli insetti xilofagi, in particolare dell'Ips typographus, più comunemente chiamato Bostrico, che sicuramente colpirà l'enorme quantità di legno morto di abete rosso. Ai bambini è stato spiegato però come sia prezioso il suo contributo, all'interno dell'ecosistema forestale, per dare avvio al processo di decomposizione di questa grande quantità di legno ormai morto, predisponendo l'ambiente per l'arrivo di altre specie di insetti, ma anche di funghi, di muschi e piante, con un conseguente incremento della biodiversità. (atr)

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Il Gazzettino