«La guardia medica non esce in ambulanza»

«La guardia medica non esce in ambulanza»
LA SENTENZABELLUNO «La guardia medica non è obbligata a uscire in ambulanza». Qualora ce ne fosse bisogno, ieri mattina in Tribunale a Belluno, lo ha sancito anche una sentenza...

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LA SENTENZA
BELLUNO «La guardia medica non è obbligata a uscire in ambulanza». Qualora ce ne fosse bisogno, ieri mattina in Tribunale a Belluno, lo ha sancito anche una sentenza del giudice che ha assolto con formula piena il dottor Mazen Iskandarani, 45enne nato a Beirut residente a Padova, difeso dall'avvocato Tullio Tandura. L'uomo era finito a processo con l'accusa di rifiuto di atti di ufficio.

Non c'erano medici al pronto soccorso di notte per uscire in caso di codici rossi e così il Suem di Pieve di Cadore chiamò la guardia medica per coadiuvare l'intervento dell'ambulanza. Il dottore Iskandarani si rifiutò. «Non potete colmare le lacune amministrative delle emergenze sfruttando le attività delle guardie mediche», disse il medico. A lui, come al collega Nicola Calgaro 43enne di Belluno (assolto con formula piena nel processo abbreviato che si è chiuso tempo fa ndr) si imputava di essersi rifiutati di intervenire, sebbene allertati dalla centrale operativa Suem per un intervento in codice rosso. «Rifiutava nello specifico - dice l'accusa di coadiuvare il personale infermieristico del Pronto soccorso del San Martino giunto sul posto». Era il primo aprile 2010, il secondo episodio avvenne il 5 aprile. Entrambe le guardie mediche vennero segnalate dal primario del Pronto soccorso Giovanni Gouigoux alla Procura e per conoscenza alla direzione sanitaria. Ieri mattina si è chiuso anche il secondo processo con l'assoluzione pronunciata dal gup Enrica Marson, al termine del processo abbreviato. Era stato lo stesso pm a chiedere l'assoluzione.

Il medico di base o la guardia medica non può coordinare, non conosce i protocolli non conosce le apparecchiature: non possono fare emergenza sul territorio. E questo è quello che risposero le due guardie mediche finite sotto processo: «Non posso venir lì a fare attività di rianimazione, non è il mio contratto non ho questa qualifica, nel caso accada qualcosa l'assicurazione non mi copre». Da allora sembra che nessuna guardia medica sia stata più chiamata per interventi di questo tipo. Resta però il fatto che ancora a distanza di 8 anni di notte non c'è un medico di pronto soccorso che possa uscire per i codici rossi inn ambulanza al San Martino di Belluno.
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Il Gazzettino