LA GIORNATA VENEZIA Nel 2022, per il dodicesimo anno consecutivo, la Regione

LA GIORNATA VENEZIA Nel 2022, per il dodicesimo anno consecutivo, la Regione
LA GIORNATAVENEZIA Nel 2022, per il dodicesimo anno consecutivo, la Regione del Veneto «non metterà le mani nelle tasche dei cittadini». «Un bilancio tax free», ha detto il...

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LA GIORNATA
VENEZIA Nel 2022, per il dodicesimo anno consecutivo, la Regione del Veneto «non metterà le mani nelle tasche dei cittadini». «Un bilancio tax free», ha detto il governatore Luca Zaia intervenuto ieri mattina a Palazzo Ferro Fini, dove l'assemblea legislativa ha iniziato la maratona finanziaria. Una manovra da oltre 17 miliardi, di cui 9 per la sanità, che risente ancora dell'emergenza pandemica, basti pensare che il Covid ha comportato spese straordinarie per 1,3 miliardi di euro «in parte ripianate da stanziamenti statali» e che - come si può leggere negli articoli qui a lato - prevede interventi specifici in vari settori. La voce nuova è il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza con 1 miliardo e 359 milioni di euro destinati al territorio, ma che «per noi vale circa 15 miliardi e 100 milioni come ricaduta degli interventi diretti e indiretti». Nel Defr - ha aggiunto Zaia - il principale documento programmatico del Veneto, abbiamo puntato sulla strategia di sostenibilità, lanciando lo slogan Venezia capitale della sostenibilità. Crediamo assolutamente nelle fonti rinnovabili e ci stiamo impegnando per contrastare l'inquinamento da Pfas».

Su due aspetti ha insistito il governatore: la pressione fiscale «all'1%» e i primati conseguiti dalla Regione. «Io dico sempre che non preleviamo ai veneti 1 miliardo e 146 milioni di tasse, vuol dire che la nostra pressione fiscale è dell'1%. E ricordo con orgoglio che, nonostante le tasse che non applichiamo, siamo primi in Italia per la più bassa spesa di funzionamento, primi per il risultato economico nella sanità, primi per i tempi di pagamento».
Zaia ha ricordato l'impegno per le scuole paritarie («31 milioni all'anno»), i 10 milioni agli Esu, i 64 milioni per la formazione professionale. Zaia ha rimarcato i settori in cui si deve fare di più: la violenza contro le donne («È un problema culturale, ho chiesto agli assessori più impegno e che sia trasversale»), gli incidenti sul lavoro, la riforma delle Ipab.
In serata il Defr è stato approvato con 38 voti favorevoli e 10 contrari. Oggi il consiglio prosegue con la Nota di aggiornamento e gli emendamenti.

Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino