La funzione pubblica e identitaria della storia

La funzione pubblica e identitaria della storia
Mercoledì alle 17.30, la Sala degli Arazzi dell'Accademia dei Concordi di Rovigo, accoglierà l'incontro dal titolo Cultura cittadina e fonti storiche. Un dialogo sulla funzione...

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Mercoledì alle 17.30, la Sala degli Arazzi dell'Accademia dei Concordi di Rovigo, accoglierà l'incontro dal titolo Cultura cittadina e fonti storiche. Un dialogo sulla funzione pubblica della storia.

L'incontro prende spunto dalla presentazione di un volume (Erudizione cittadina e fonti documentarie. Archivi e ricerca storica nell'Ottocento italiano (1840-1880) ed. Firenze University Press), frutto di un progetto di ricerca nazionale fra Università che indaga come la storia medievale si sia consolidata come disciplina nei decenni intorno all'Unità d'Italia. Rivolge un'attenzione particolare a centri di cultura delle città, biblioteche e musei, fra questi anche Rovigo ed Adria con l'Accademia dei Concordi e la nascita del Museo Civico. Anche gli studiosi locali facevano parte di una rete di relazioni che contribuiva a consolidare la ricerca storica fra periferia e centro. Si ripercorre la grande varietà di esperienze che maturarono in quei decenni. Ne risulta una cultura ricca e varia, nella quale si trova ancor oggi la pluralità che forma l'identità degli italiani.
All'incontro parleranno Gian Maria Varanini, dell'Università di Verona, Gianmarco De Angelis dell'Università di Padova, fra gli autori del volume, ed Enrico Valseriati della Fondazione Bruno Kessler di Trento, curatore di un recente volume sulla didattica della storia.
Il senso dell'incontro è collegato all'attualità. In questi anni la storia attraversa un momento di ambivalenza; nonostante molte iniziative divulgative, spesso si vive una distanza fra gli studiosi di professione e la conoscenza reale dei fatti storici e della loro interdipendenza. Il ministro all'Istruzione Lucia Azzolina ha annunciato la nascita di una commissione di studiosi «che faccia proposte per dare importanza alla storia come bene comune».
E. Zan.
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Il Gazzettino