La figlia Laura:

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SACILE - «Rispettate il nostro dolore, non abbiamo voglia di parlare, i fatti li conoscete tutti, cercate di capirci». È stato questo l'accorato appello sussurrato da dietro la porta al 4 piano del condominio di viale Zancanaro al civico 25. A parlare Laura Molinari anche a nome del fratello Edoardo dopo l'aggressione di cui è stata vittima la madre Santina Tosoni, 74 anni, mentre rincasava dopo aver prestato piccoli servizi in abitazioni, ma anche azioni di volontariato. Una famiglia conosciuta quella dei Molinari. Il figlio Edoardo aveva lavorato - ricorda il proprietario dell'Hotel Due Leoni Andrea De Filippo - fino a quattro anni fa alla reception dell'albergo, poi la scelta di andare a Trieste. Santina e la figlia Laura sono sempre state persone affabili e gentili, ricordano i condomini ancora scossi dopo la vile aggressione. «Anche venerdì scorso - ricorda A.R. residente nel condominio - ho visto Santina scendere dalla bicicletta, salutare cordialmente avviarsi, attraverso il cancelletto che da via Gardini arriva allo scivolo che conduce ai sotterranei per depositare la bicicletta». Cosa sia successo poi è cronaca: la donna saliti i primi gradini è stata aggredita sul secondo pianerottolo del vano scale che porta all'ingresso principale, e derubata. E quella che si è risvegliata ieri mattina è una città scossa, incredula, per un fatto "così grave, senza precedenti - sottolinea il sindaco Roberto Ceraolo - rispetto al quale esprimo a nome dell'intera comunità, sentimento» Aggiunge di essere convinto che «non ci sono mezzi elettronici capaci di fermare episodi di questo tipo che rappresentano manifestazioni di un quadro di valori saltato». Per il sindaco non si può pensare ad un singolo agente per ogni via cittadina, "va recuperato il piano etico e valoriale in via di smarrimento". È dell'avviso che ad alimentare questo quadro ci sia eccessivo buonismo e una certezza della pena troppo labile. «Per fortuna - spiega - c'è stata un'azione di intelligence che ha consentito di identificare quello che sembra essere il colpevole». Ed il sentimento di paura che serpeggia in città lo hanno manifestato i pensionati in coda, in attesa che aprissero gli sportelli dell'Ufficio postale di via Cavour, dove è iniziato il pagamento delle pensioni. «Siamo alla mercè di un qualsiasi malvivente che sa bene che ad ogni primo giorno del mese siamo qui a riscuotere la pensione. Come mai non si pensa a mettere un agente delle forze dell'ordine a darci la sensazione di sicurezza?» «Non è la prima volta - racconta B.T. 73 anni - che all'uscita c'è stato qualche tentativo di furto, lo abbiamo segnalato ma nulla si è fatto». E segnali di una delinquenza sempre più aggressiva arrivano anche da un ex calciatore, R.C. 76 anni che, è stato raggiunto, nei giorni scorsi, in via Cavour da una autovettura, dalla quale è sceso un giovane che ha cercato di avvicinarlo. «Ma l'ho subito messo sul chi va là - racconta - avvertendolo della presenza di telecamere. È rimontato in macchina e se ne è andato».

Michelangelo Scarabellotto

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Il Gazzettino