IL RICORDOPORDENONE Giulia, 19 anni e una forza d'animo fuori dal comune. L'ultima volta che ha visto il padre Gianmario Bonivento è stata mercoledì. Si erano dati appuntamento...
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PORDENONE Giulia, 19 anni e una forza d'animo fuori dal comune. L'ultima volta che ha visto il padre Gianmario Bonivento è stata mercoledì. Si erano dati appuntamento per oggi, ma ieri mattina, mentre era a scuola all'Enaip di Codroipo, ha ricevuto la drammatica telefonata dal carcere. «Me l'aspettavo - afferma - Anche se lui mi diceva che andava tutto bene, capivo che non era così, lo percepivo chiaramente, conoscevo tutte le sue terapie, sapevo che non stava bene. Due settimane fa aveva avuto un collasso e lo avevano portato al pronto soccorso, l'avevo saputo per caso. Tuttavia mercoledì l'avevo visto meglio rispetto alle precedenti settimane. Sapevo che sarebbe successo, perchè era cardiopatico, diabetico e faceva fatica a deambulare e a stare in piedi. Mi ero già immaginata questa scena, anche in carcere, sentivo che poteva succedere da un momento all'altro». Le hanno detto che è morto nel sonno, dopo aver salutato tutti i compagni di cella. «È un sollievo - osserva dopo aver ritirato gli atti giudiziari - sapere che era rannicchiato, come se stesse dormendo».
Bonivento era molto preoccupato per la figlia. Saperla a casa da sola era per lui motivo di ansia. Ma lei si sta facendo forza, «come a lui sarebbe piaciuto». Ieri sera non ha voluto nessuno accanto a lei, soltanto il bassotto Polpetta. Niente lacrime, altrimenti dovrebbe «riempire un oceano». «È meglio che resti da sola - spiega - Ho già accettato che non c'è più. Questo mi rattrista perchè non posso più abbracciarlo, ma sono felice perchè so che non soffre più e che adesso è con i suoi genitori e con Snoopy, il cane che adorava. Mi veglierà, sarà con me il 7 aprile, il primo compleanno senza di lui». E sarà con lei a giugno, quando si diplomerà, un traguardo che rendeva orgoglioso il padre.
C.A.
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Il Gazzettino