La Dolores del Segreto: «Da 10 anni viviamo nella paura»

La Dolores del Segreto: «Da 10 anni viviamo nella paura»
L'attrice Maribel Ripoll - la Dolores Mirañar nella soap opera Il segreto - vive a Madrid ma è nata a Barcellona il 20 settembre 1959. Ecco perché abbiamo pensato a lei per...

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L'attrice Maribel Ripoll - la Dolores Mirañar nella soap opera Il segreto - vive a Madrid ma è nata a Barcellona il 20 settembre 1959. Ecco perché abbiamo pensato a lei per commentare il tragico attentato avvenuto nella capitale della Catalogna. Sono passate da poco le 19 quando la raggiungiamo al telefono.

Ha saputo dell'attentato?
«Me ne ha appena parlato un'amica venuta a prendermi alla stazione di Girona. In questi giorni sono in vacanza, in attesa dell'inizio delle riprese della nuova stagione de Il Segreto. Sono costernata, ma non del tutto sorpresa. L'attentato di Barcellona è simile a quelli di Londra e di Berlino. Purtroppo il nostro Paese, da quando è intervenuto in Iraq, è nell'occhio del ciclone. È risaputo che siamo nelle mire dello Stato Islamico e di Al Qaeda».
Perché proprio a Barcellona?
«Perché Barcellona è la città più turistica di Spagna, soprattutto d'estate, e la Rambla rappresenta il cuore della movida».
Oggi in Spagna si respira un clima di paura?
«Ovviamente sì, la gente è impaurita, ma sono oltre 10 anni che viviamo in uno stato di allerta, ovvero da quando Madrid è stata vittima dei jihadisti nel terribile attentato dell'11 marzo 2004. Il Paese è già da qualche anno al livello 4 di allerta, su una scala di 5, per un attacco terroristico».
Occorrerebbe un maggiore controllo da parte delle forze dell'ordine e dell'intelligence spagnola?
«In realtà le forze dell'ordine sono in stato di massima allerta da tempo. Il problema è che questi attentati sono imprevedibili e difficilmente controllabili. Emblematica, a tal proposito, è stata la marcia arcobaleno dell' Orgullo gay tenutasi a inizio luglio a Madrid».
In che senso è stata emblematica?

«Era l'evento conclusivo della quinta edizione della World Pride parade e si attendevano oltre 2 milioni di persone. Una concentrazione che, in un periodo come questo, ha indotto il governo a predisporre un massiccio sistema di sicurezza con oltre duemila agenti. Tutto filò liscio. Ma è impossibile prevedere una strage lungo una Rambla e ancora di più pensare di controllare tutti i centri nevralgici delle città spagnole».
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Il Gazzettino