LA DISPUTA TREVISO Il braccio di ferro tra Ca' Sugana e l'operatore di telefonia

LA DISPUTA TREVISO Il braccio di ferro tra Ca' Sugana e l'operatore di telefonia
LA DISPUTATREVISO Il braccio di ferro tra Ca' Sugana e l'operatore di telefonia mobile Iliad ha prodotto il primo risultato: due antenne destinate in origine a trovare posto in...

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LA DISPUTA
TREVISO Il braccio di ferro tra Ca' Sugana e l'operatore di telefonia mobile Iliad ha prodotto il primo risultato: due antenne destinate in origine a trovare posto in angoli ritenuti sensibili dall'amministrazione, verranno spostate nel mezzo di un parcheggio e sulla cima di un campanile. Per la precisione: uno sarà collocato nel mezzo del parcheggio dell'ospedale di via Cittadella della Salute, dove l'operatore collocherà un palo adeguatamente alto e solido da poter ospitare sia un ripetitore che un punto luce. La seconda antenna invece troverà spazio sul campanile della chiesa di Canizzano. Ovviamente questo è solo il primo capitolo di una vertenza che però rimane molto complicata.

IL DUELLO

Iliad ha infatti in meno un accordo, definito Piano antenne, stipulato ancora con la precedente amministrazione in cui si prevede l'installazione di 24 nuove antenne ma in aree che la giunta Conte ritiene molto delicate e quindi non adatte. Una posizione molto ferma, esplicitata dallo stesso sindaco Mario Conte e dall'assessore all'Ambiente Alessandro Manera durante una conferenza stampa piuttosto dura diretta non tanto contro Iliad, ma contro l'amministrazione di centrosinistra che aveva dato l'assenso a collocare antenne davanti a monumenti storici o dentro aree verdi. Un accordo, in realtà, non formalizzato ufficialmente ma ritenuto dagli attuali amministratori comunque vincolante. Ca' Sugana e Iliad hanno quindi dato il via a una trattativa per rivedere il piano. Il Comune infatti vorrebbe spostare tutti i ripetitori sopra campanili ed edifici particolarmente alti o in posti non d'impatto e che possano andare bene per entrambi. E sempre per quanto riguarda la telefonia, continua invece il braccio di ferro con Vodafone che ha annunciato l'intenzione di non voler più pagare la concessione annuale per i suoi 34 ripetitori. La motivazione: il servizio fornito sarebbe, in base all'interpretazione data a una normativa europea, un servizio pubblico. E per questo Vodafone ha deciso di pagare solo la cosap, l'imposta per l'occupazione del suo pubblico da parte delle sue antenne. E Ca' Sugana ha annunciato il pugno di ferro firmando un decreto ingiuntivo di pagamento.
P. Cal.
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Il Gazzettino