LA DECISIONE VENEZIA A Venezia, Asiago e Pieve di Cadore si potrà continuare

LA DECISIONE VENEZIA A Venezia, Asiago e Pieve di Cadore si potrà continuare
LA DECISIONEVENEZIA A Venezia, Asiago e Pieve di Cadore si potrà continuare a nascere. A Valdagno, Adria e Piove di Sacco no: in questi tre Comuni chiuderanno i Punti nascita dei...

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LA DECISIONE
VENEZIA A Venezia, Asiago e Pieve di Cadore si potrà continuare a nascere. A Valdagno, Adria e Piove di Sacco no: in questi tre Comuni chiuderanno i Punti nascita dei rispettivi ospedali perché i parti sono inferiori al limite stabilito a Roma. Così ha deciso il ministero della Salute, per la precisione il Comitato Percorso Nascita nazionale che nella riunione dello scorso 22 maggio ha esaminato la richiesta della Regione Veneto di derogare alla chiusura dei Punti nascita con volumi di attività inferiori a 500 parti all'anno. Per Adria (399 parti), Piove di Sacco (385) e Valdagno (456) non c'è stata possibilità di appello.

Nell'elenco c'era anche Portogruaro che è finito in una sorta di limbo: in questo caso il Comitato nazionale ha stabilito di differire il parere sulla deroga al prossimo 30 settembre, al fine di monitorare almeno un anno completo di attività e poter stimare i risultati del progetto di riapertura e potenziamento del Punto nascita dopo 12 mesi dall'inizio dell'attività. La decisione è stata comunicata alla Regione lo scorso 2 luglio.
LE REAZIONI

Duri il capogruppo del Pd Stefano Fracasso e il collega Claudio Sinigaglia: «Dopo che il presidente Zaia ha raccontato a tutti la storiella dei punti nascite con due, tre, cinque stelle come gli hotel, è arrivato il responso del Comitato Percorso Nascita nazionale che ha ribaltato tutto e dimostrato come ci sia fermati alle promesse. Zaia rispetti gli impegni presi e porti una delibera in Commissione». Patrizia Bartelle (M5s), sottolineando che con le chiusure prima di Trecenta e ora di Adria nel Polesine sarà possibile nascere solo a Rovigo, invita Zaia a finanziare direttamente i Punti nascita: «Adria ha tutte le caratteristiche per rimanere aperta come Punto nascita, con annesso reparto di Pediatria e, in vista della tanto proclamata autonomia, la Regione potrebbe prevedere la possibilità dello scambio di personale tra Adria e Rovigo, finanziando direttamente il servizio che risulterebbe di fondamentale importanza soprattutto in questo periodo dell'anno in cui la popolazione nel Basso Polesine viene incrementata da un numero importante di famiglie che scelgono il Delta del Po come meta delle vacanze.
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Il Gazzettino