«La decisione deve essere condivisa con i residenti»

«La decisione deve essere condivisa con i residenti»
(L.M.) "Rete Arcella Viva" torna a parlare del progetto del nuovo...

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(L.M.) "Rete Arcella Viva" torna a parlare del progetto del nuovo stadio Plebiscito. Ricorda la contrarietà espressa da varie forze politiche presenti in consiglio comunale, PD, Padova2020 e 5 Stelle ma anche Sel, Rifondazione e della stessa Forza Italia componente di maggioranza. Progetto contro il quale la Rete, che raccoglie molte realtà associative del quartiere, ha organizzato anche una raccolta di firme. «Fin dal dicembre del 2015 abbiamo percepito la diffusa opposizione al progetto dei tanti residenti e abbiamo chiesto più volte alla giunta di partecipare a un'assemblea pubblica per spiegare il progetto ai cittadini - afferma il portavoce Marco Sangati -: Si tratta di uno spreco di risorse in un momento di crisi, che porterà problemi alla viabilità e ridurrà il verde. Inoltre il nuovo stadio interferirà con le utenze di altri sport e, in occasione delle partite, creerà problemi di ordine pubblico a ridosso di un quartiere residenziale». "Rete Arcella Viva" sottolinea che non intende entrare in polemiche politiche, ma deve constatare che il sindaco Massimo Bitonci non sta mantenendo quanto promesso al momento dell'insediamento. «Il primo cittadino aveva affermato che lui stesso, la giunta e il consiglio erano al servizio dei cittadini, pronti al confronto e ad accogliere proposte, critiche e reclami e la porta del suo ufficio a palazzo Moroni sarebbe stata sempre aperta - continua Sangati -. Così non è stato. Lo scorso anno ci siamo impegnati contro le modifiche al Piano Comunale del Commercio che ora prevede una grande struttura di vendita dove oggi c'è il Parco Fantasia di via Ticino». Il portavoce afferma che i pochi minuti concessi ai singoli cittadini nelle riunioni periodiche nei quartieri non possono sostituire gli incontri pubblici nei quali Giunta e cittadini si confrontano. «Non si tiene conto che sono stati soppressi i Consigli di Quartiere per le città con meno di 250.000 abitanti. Questi organismi sarebbero invece stati molto utili - chiude il portavoce -. Una buona amministrazione dovrebbe sempre cercare un confronto con la cittadinanza».
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Il Gazzettino