«La cucina è in disordine», botte alle compagna

«La cucina è in disordine», botte alle compagna
PONTE SAN NICOLO' Ha picchiato la convivente per futili motivi. La vittima ha avuto la forza e il sangue freddo di correre in strada con il telefono cellulare e di chiedere aiuto...

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PONTE SAN NICOLO'
Ha picchiato la convivente per futili motivi. La vittima ha avuto la forza e il sangue freddo di correre in strada con il telefono cellulare e di chiedere aiuto ai carabinieri. È successo mercoledì dopo pranzo a Roncaglia di Ponte San Nicolò.

LA LITE
Il diverbio è ben presto degenerato tra i due 40enni. La donna ai militari dell'Arma ha raccontato piangendo di essere stata minacciata e picchiata. Sul posto si sono prontamente portati i carabinieri della locale stazione coordinati dal luogotenente Vincenzo Folliero. Mentre la vittima è stata affidata alle cure del personale medico del Suem 118, l'aggressore è stato accompagnato in caserma. L'uomo, superato il raptus, si è dimostrato collaborativo con i carabinieri.
Avrebbe riferito di aver perso la pazienza in quanto rientrando a casa aveva trovato la cucina in disordine. Una parziale giustificazione che evidentemente non gli è bastata ad evitare i provvedimenti di legge. In applicazione del codice rosso, strumento di tutela contro la violenza sulle donne, lA.A. è stato denunciato per maltrattamenti e ne è stato disposto l'allontanamento dall'abitazione e il divieto di avvicinamento alla vittima. La donna nel frattempo è stata giudicata guaribile dal personale medico che le ha prestato soccorso in 10 giorni. E' naturale che la loro relazione, da cui è nato anche un figlio, è destinata a sciogliersi. Il grave episodio avvenuto mercoledì da quanto si è appreso sarebbe solo l'ultimo di una lunga serie di violenze fisiche e verbali. La giustificazione della cucina in disordine secondo gli inquirenti sarebbe soltanto la punta di un iceberg di una situazione sentimentale ormai deteriorata dove le parti in causa non sono più in grado di mantenere i giusti equilibri.
IL COMMENTO
Della vicenda è al corrente anche il vicesindaco e assessore al Sociale, Emy Ravazzolo: «Condanno senza se e senza ma ogni forma di violenza. Quanto è avvenuto è gravissimo. Già oggi mi confronterò con i dipendenti dell'ufficio Servizi sociali per capire se la storia di questa famiglia fosse nota, oppure no. Comunque sia il Comune si prenderà a cuore questa donna con l'obiettivo di contribuire a garantirle una nuova vita il più possibile felice e serena».
La vittima, una volta rientrata a casa dall'ospedale, ha voluto ringraziare personalmente i carabinieri della locale stazione per il tempestivo intervento che di fatto l'ha salvata da conseguenze fisiche e psicologiche ancora più gravi.

Cesare Arcolini
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Il Gazzettino