LA CONVALESCENZA TREVISO «Ci hanno fatto bene le parole del sindaco all'Assunta.

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LA CONVALESCENZATREVISO «Ci hanno fatto bene le parole del sindaco all'Assunta. E' bello che la città si ricordi di Stefano». Hanny Killaars ha appreso del saluto a suo marito...

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LA CONVALESCENZA
TREVISO «Ci hanno fatto bene le parole del sindaco all'Assunta. E' bello che la città si ricordi di Stefano». Hanny Killaars ha appreso del saluto a suo marito Stefano Mazzoleni mentre era in Olanda per alcune pratiche famigliari. «Stefano ha un grande coraggio, fisicamente si sta riprendendo oltre ogni aspettativa. Per la ripresa cerebrale a settembre sarà trasferito a Pieve di Soligo, per iniziare un programma intensivo. Ci vorrà tantissimo tempo, ma l'idea che qualcuno lo aspetta sul podio è una grande iniezione di energia». In questi mesi non si è mai fermato: ha sempre, consapevolmente o no, voluto mettere sempre più distanza dall'aprile scorso. «Dopo settimane, ha iniziato a prendere coscienza dell'accaduto. Ha capito il rischio che ha corso, è stato un momento molto difficile». Ogni pomeriggio la famiglia sta con lui. «Ama stare fuori, in un piccolo parco. Parliamo di musica, ascoltiamo le opere ma ora ho deciso di iniziare a rileggergli il suo romanzo».

IL ROMANZO
Tra le molte passioni di Mazzoleni c'era infatti la Turchia. Un paese criptico, dove il direttore ha molto lavorato, e su cui aveva scritto un romanzo, Spirito dei tempi che doveva diventare un film. «Tutte queste cose lo riannodano alle sue passioni e al suo lavoro». La famiglia è il suo pilastro, la musica la sua medicina.
Ma la ripresa sarà ancora lunga. Treviso nel cuore, ma la voglia di viaggiare e conoscere mondi musicali diversi. Cina, Sudamerica, Turchia: la carriera di Mazzoleni racconta progetti e impegni nei diversi continenti. Però a Treviso c'era la famiglia e la casa.
CROLLO SUL PALCO
E In occasione del concerto per il 7 aprile, anniversario del bombardamento su Treviso, Mazzoleni, 61 anni, aveva proposto insieme a Gianni Ephrikian un grande concerto sinfonico al Teatro Mario Del Monaco. E proprio lì è avvenuto il dramma. Il direttore è riuscito a terminare con enorme fatica il brano dedicato al bombardamento del 7 aprile di fronte al teatro gremito. Poi è corso verso la quinta ed è crollato tra le braccia del compositore Gianni Ephrikian, stroncato da un infarto. L'applauso, l'uscita di scena poi il silenzio: ci sono voluti alcuni interminabili minuti per capire cosa stesse succedendo quel pomeriggio al Teatro Comunale di Treviso. Gli spettatori hanno pensato prima a un guasto tecnico, poi ad un cambio di programma. E invece no: dietro le quinte stava accadendo qualcosa di grave. Il cuore di Stefano Mazzoleni, l'uomo che fino a pochi secondi prima alzava la bacchetta su un'orchestra di cinquanta elementi, era andato in tilt. Poi la corsa del Suem e quella sala d'attesa piena di amici, musicisti e autorità, accanto alla moglie Hanny Killaars, fino a pochi minuti prima in scena con lui e alla primogenita Sarah.
BATTAGLIERO

A oltre 4 mesi da quel giorno, Stefano continua a lottare, con il supporto incessante della sua famiglia e il sostegno degli amici e dei colleghi. «Noi abbiamo fiducia, e cerchiamo di fare ogni cosa pur di vederlo sollevato e battagliero. Confidiamo nel tempo e nella sua comprovata capacità di reazione. Riesce a parlare molto bene, ancora non scrive, fa le scale da solo, sente la necessità di muoversi, il bisogno di comunicare con gli altri. La vicinanza delle persone è per lui un toccasana».
E. F.
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Il Gazzettino