LA CONSERVAZIONE PADOVA Anche il cavalcavia Borgomagno ha bisogno di lavori urgenti.

LA CONSERVAZIONE PADOVA Anche il cavalcavia Borgomagno ha bisogno di lavori urgenti.
LA CONSERVAZIONEPADOVA Anche il cavalcavia Borgomagno ha bisogno di lavori urgenti. Ed è per questo che il Comune ha approvato uno studio di fattibilità che impegnerà 960mila...

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LA CONSERVAZIONE
PADOVA Anche il cavalcavia Borgomagno ha bisogno di lavori urgenti. Ed è per questo che il Comune ha approvato uno studio di fattibilità che impegnerà 960mila euro delle Ferrovie dello Stato per il ripristino delle campate. Il problema è che i lavori sono oltremodo impegnativi dal momento che i fili dell'alta tensione che alimenta i treni corrono proprio a pochi centimetri dall'impalcato. Dunque per lavorare bisognerà togliere la corrente e agire dalle 1 alle 5 del mattino quando i treni sono fermi perché ovviamente non è possibile bloccare il traffico ferroviario.

Quello del Borgomagno è un tema spinoso e di lunga data. Molte volte già dall'inizio degli anni duemila quando era sindaco Giustina Destro si è parlato della necessità del suo abbattimento perché non compatibile con l'alta velocità per poi ricostruirlo più avanti in direzione Vicenza. In attesa che tutto si concretizzi ora le ferrovie dovranno intervenire sul manufatto che perde letteralmente i pezzi. Cominciarono a costruirlo nel 1957. Il Comune lo rattoppò nel 1969, visto che si staccò un blocco di calcestruzzo e finì su una locomotiva. Poi altre manutenzioni, ancora nel 1991 e nel 2011.
Questa volta si agirà per mettere in sicurezza sia l'impalcato metallico che quello in calcestruzzo e quello storico. L'intervento riguarderà tutte le strutture, da via Eremitano (magazzini) lato centro città, fino al sottopasso di via Avanzo lato Arcella, per una lunghezza di circa 150 metri.
L'impalcato metallico è in uno stato discreto, si scrive nello studio di fattibilità del Comune, con presenza diffusa di ruggine che raggiunge localmente un livello più importante di corrosione.
Quello che preoccupa di più è l'impalcato in calcestruzzo. Lo stato di conservazione appare generalmente compromesso con presenza di numerosi distacchi di copriferro, un avanzato stato di corrosione delle armature, alcuni appoggi con evidenti segni di cedimento e un importante deterioramento delle coppelle sulla parte soprastante. Tradotto: non sta tanto bene.
Va meglio per l'impalcato storico: già oggetto in passato di opportuni interventi conservativi, non presenta in generale uno stato di conservazione preoccupante, si sono evidenziate lievi fessurazioni, ma il copriferro appare ancora coeso e senza traccia di corrosione delle armature. Risulta che le Ferrovie abbiano già cominciato una parte dei lavori.

Dall'ultimo censimento dello stato di salute dei ponti basato sui livelli di efficienza. Quelli messi peggio, per i quali è scattato l'allarme di inizio-lavori urgente oltre a questi sono: la passerella Asconio Pediano, peraltro chiusa da un paio di anni; Ponte Pontecorvo, il ponte di via Giotto sul Canale Piovego, Ponte Ognissanti e Ponte Paleocapa. Al ponte successivo a via Vigonovese che scavalca via Bellisario, serve un altro milione.
M.G.
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Il Gazzettino