La Cina è già sul territorio I casi di aziende di successo

La Cina è già sul territorio I casi di aziende di successo
LA CINA SUL TERRITORIOPORDENONE La Cina aveva già messo gli occhi sul territorio pordenonese - o meglio su alcune aziende del manifatturiero locale - ben prima del maxi-piano...

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LA CINA SUL TERRITORIO
PORDENONE La Cina aveva già messo gli occhi sul territorio pordenonese - o meglio su alcune aziende del manifatturiero locale - ben prima del maxi-piano della Via della Seta. Erano ben al di la da venire i patti a gli accordi - sui quali sabato scorso a Roma ci sono state le firme del presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping e del governo italiano - quando due importanti realtà imprenditoriali pordenonesi diventavano cinesi. Ad attirare l'attenzione di Pechino per prima era stata una storica società pordenonese, la Safop. Specializzata nella produzione di mega-torni e di mega-macchine utensili utilizzate nell'ambito ferroviario la Safop venne acquisita da un colosso cinese tra il 2012 e il 2013. Si trattò della prima importante operazione cinese in provincia di Pordenone. Soltanto un paio di anni più tardi è la volta di una seconda importante operazione del Celeste Impero: stavolta è il consorzio industriale del Ponte Rosso a finire sotto le attenzioni cinese e l'azienda è la MatarMacc, sempre settore metalmeccanico ma in questo caso nell'ambito delle macchine agricole.

PIEDE IN PROVINCIA
L'operazione Safop - società che galoppa ormai verso il centenario di attività, visto che fu fondata a Porcia nel 1923 e dal 2007 ha sede in Comina - ha visto per protagonista la holding cinese Beijing Jingcheng Machinery Electric, una multinazionale statale con oltre 25 mila addetti in tutto il mondo, che in precedenza aveva acquisito un'importante realtà in Germania. Nel 2015, in seguito ai colpi delle grande crisi che ha investito anche il comparto delle macchine tessili, la società ha dovuto affrontare il concordato preventivo superato brillantemente attraverso una riorganizzazione. Oggi la società conta circa 80 addetti ed è tra i leader mondiali del settore. «I rapporti con la proprietà cinese - sottolineano dalle Rsu sindacali della Fiom - sono collaborativi e non conflittuali».
PONTE ROSSO

Nel gennaio 2015 la MaterMacc di San Vito entra nel gruppo Arbos, controllato al 100 per cento dalla cinese Tianjin Lovol Heavy Industry Ldt. Con il nuovo assetto la società specializzata in macchine agricole per la semina è entrata in un gruppo-filiera che produce trattori e macchine agricole. Da 54 i dipendenti sono quasi raddoppiati e l'impresa ha fatto un salto internazionalizzazione. «Si tratta - come spiega Renato Mascherin, presidente del Consorzio industriale Ponte Rosso - di un'operazione di successo. MaterMacc ha visto crescere sia i fatturati che l'occupazione. Ed è entrata in un circuito, il gruppo di cui fa parte produce una vasta gamma di trattori e macchine agricole, che consente di incrementare l'export in importanti mercati». Ma il Consorzio crea anche opportunità per il territorio. «Attraverso questa operazione - aggiunge Mascherin - abbiamo aperto la strada della Cina anche a qualche azienda vitivinicola di Casarsa che oggi esporta una discreta quantità di bottiglie in Cina».
D.L.
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Il Gazzettino