LA CENTENARIA ISTRANA Anita Guizzo Marchesin è morta a 107 anni per Covid.

LA CENTENARIA ISTRANA Anita Guizzo Marchesin è morta a 107 anni per Covid.
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LA CENTENARIA
ISTRANA Anita Guizzo Marchesin è morta a 107 anni per Covid. Era ricoverata da venti giorni al Ca' Foncello. Il 2 settembre scorso aveva spento 107 candeline risultando, appunto, la più longeva del Comune. La notizia ha fatto il giro del paese in quanto l'anziana e la sua famiglia sono molto conosciute e stimate. Era diventata il simbolo del paese, la memoria storica, con due guerre alle spalle, la fame, la ricostruzione. Rappresentava l'espressione positiva di tutta una comunità. Madre di 10 figli di cui sette ancora in vita - uno è morto tragicamente a 17 anni - due residenti in Canada, è nonna di uno stuolo di 15 nipoti e 9 pronipoti. Anita ha sempre festeggiato i compleanni dai 100 in poi, a partire da una medaglia d'oro ricevuta per il secolo di vita, con brindisi e mazzi di fiori e la presenza dei sindaci dapprima Enzo Fiorin e poi Maria Grazia Gasparini.

Ha cresciuto i figli in un'epoca in cui le ristrettezze erano all'ordine del giorno e i vestiti dismessi dal più grandicello venivano passati a tutti i fratelli che seguivano, l'uno dopo la'ltro. Lei è sempre stata al loro fianco, dal periodo della gavetta all'attuale attività di imprenditori edili associati fra loro. «Ci raccomandava di essere onesti e bravi sia che vivessimo con parsimonia, sia in periodi di abbondanza - dice il figlio Gino - Ricordo quante difficoltà ha dovuto superare mia madre, ricordo i sacrifici per non farci mai mancare niente». Poi, i grandi dolori. «Ricordo l'incidente sul lavoro di mio fratello Sergio che venne a mancare a 17 anni. La rivedo seduta che continuava a dire non è vero come se stesse recitando il rosario. Poi, i 45 giorni di coma del papà che poi è morto ancora giovane». Il figlio Gino racconta il grande attaccamento che aveva con tutti i nipoti e pronipoti. «È stata una grande moglie, mamma e nonna e non si è mai lamentata per quanto ci capitava, anzi ci ha sempre incitato a fare il bene. Traeva la sua forza dalla religione. Pregava e pregava sempre». Gino racconta che era una persona piena di gioia di vivere, ma ultimamente inseguiva le nostre parole con gli occhi. Il funerale sarà celebrato martedì alle 11 nella chiesa parrocchiale di Istrana da don Fabio Baracco. Il Santo Rosario sarà celebrato domani alle 19.

Riccardo Masini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino