LA CATEGORIA VENEZIA I gondolieri considerano in modo favorevole la direttiva

LA CATEGORIA VENEZIA I gondolieri considerano in modo favorevole la direttiva
LA CATEGORIAVENEZIA I gondolieri considerano in modo favorevole la direttiva emanata dal Comune, che prevede anche gli esami tossicologici al fine dell'ottenimento dell'idoneità...

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LA CATEGORIA
VENEZIA I gondolieri considerano in modo favorevole la direttiva emanata dal Comune, che prevede anche gli esami tossicologici al fine dell'ottenimento dell'idoneità fisica per il rinnovo della licenza.

«Siamo soddisfatti - commenta il presidente dei bancali, Andrea Balbi - l'esame tossicologico era diventato ormai un'esigenza che si trascinava da anni. Siamo un servizio pubblico non di linea e, in quanto conducenti, i gondolieri devono dimostrare salute fisica e mentale. Come già giustamente affermato da Alessandro Collavini, il bancale più anziano, noi portiamo a bordo persone, quindi ne abbiamo la piena responsabilità, purtroppo anche in situazioni difficili in Canal Grande, per il notevole moto ondoso».
Che i test fossero un'esigenza sentita dai pope, lo dimostra l'iniziativa dei gondolieri dello stazio Santa Maria del Giglio, che il 25 febbraio 2014 si sottoposero tutti ad un test anti alcol. «Bene così - dice Aldo Reato, per anni presidente dei gondolieri - da anni chiedevamo questa direttiva. Ora la smetteranno di considerare i gondolieri professionisti dediti alle droghe o imbriagoni da osteria. Limpidezza, eccellenza e trasparenza devono essere le doti che contraddistinguono la nostra categoria».
«Sono molto favorevole alle analisi - dichiara il campione e gondoliere Rudi Vignotto - dovevano già essere introdotte tempo fa. Chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere, chi scantina dovrà mettersi in regola».
Il primo a pensare di applicare le analisi tossicologiche fu Ugo Bergamo, assessore alla Mobilità nel 2014, a seguito dell'incidente che costò la vita al professore tedesco Joachim Vogel, morto su una gondola schiacciata da un vaporetto a Rialto.
«Assieme a tutte le categorie interessate al traffico acqueo - ricorda Bergamo - fissammo una serie di punti all'interno della riorganizzazione del traffico in Canal Grande: fra questi c'era l'immissione degli accertamenti tossicologici per tutti i conducenti di linea e non di linea: gondolieri, capitani Actv, tassisti».
Insomma i test tossicologici sono stati accettati dall'intera assemblea dei bancali, con piena consapevolezza del ruolo e dell'immagine che rappresentano nel mondo. Un onore che spesso si è rivoltato loro contro in presenza di una loro minima sciocchezza o distrazione.
L'unica puntualizzazione, tra il serio e il faceto, proviene da Lino Garbisi, il gondoliere che portò gratuitamente in barca una turista disabile: «Speriamo siano laschi con l'alcol - sorride Garbisi - uno spriz non ha mai fatto male a nessuno e nemmeno qualche ombra con gli amici. Spero di non venir considerato un alcolista se bevo qualche bicchiere».

Tullio Cardona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino