La Cassa depositi e prestiti offre solo 20 milioni per due palazzi

La Cassa depositi e prestiti offre solo 20 milioni per due palazzi
Venti milioni per palazzo Diedo e palazzo Gradenigo. Non è molto, poiché rappresenta poco più della metà di quanto essi erano stati valutati pochi mesi fa, ma per...

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Venti milioni per palazzo Diedo e palazzo Gradenigo. Non è molto, poiché rappresenta poco più della metà di quanto essi erano stati valutati pochi mesi fa, ma per l'amministrazione Brugnaro ci sono motivazioni forti per procedere alla vendita, stante la manifestazione di interesse della Cassa depositi e prestiti.

I due palazzi (Diedo a Cannaregio, a Santa Fosca, il Gradenigo a Santa Giustina) facevano parte del Fondo immobiliare "Città di Venezia" gestito dalla Sgr Est Capital, oggi in amministrazione straordinaria per le cattive acque in cui si era venuta a trovare. Per l'operazione con la Cassa è stato necessario svincolare dal patrimonio del Fondo i due immobili perché essa può acquistare solo da enti locali.
Inevitabili le critiche dell'opposizione (Pd, gruppo Casson e Movimento Cinque stelle) che hanno parlato di svendita del patrimonio del Comune, la stessa svendita che il centrodestra - quando era all'opposizione - contestava al Pd e alla sua maggioranza.
«Sapete perché vendiamo? - ha detto l'assessore Michele Zuin - Lo facciamo per due motivi. Il primo è che il Fondo è in situazione fallimentare e c'è il rischio concreto che Unicredit possa incassare la fidejussione prestata dal Comune per otto milioni. La seconda è che dobbiamo fare anche investimenti in manutenzione, che possiamo pagare solo in questo modo, essendoci chiusa la strada del mutuo per via delle sanzioni accessorie allo sforamento. Si tratta di motivazioni completamente diverse dalla svendita operata dal centrosinistra in tutti gli ultimi anni».
Zuin ha poi ribadito che "questo non è il nostro bilancio" e che le operazioni vere si vedranno con il bilancio 2016, che la Giunta si appresta ad approvare: «Ci sarà la riorganizzazione del personale con una revisione della spesa della macchina e le società - ha concluso - parteciperanno con una riduzione del contratto di servizio al risanamento di questo Comune».
M.F.

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Il Gazzettino