LA CAMPAGNA TREVISO Scatta oggi il Vax-day a libero accesso, senza prenotazioni,

LA CAMPAGNA TREVISO Scatta oggi il Vax-day a libero accesso, senza prenotazioni,
LA CAMPAGNATREVISO Scatta oggi il Vax-day a libero accesso, senza prenotazioni, dedicato ai trevigiani con più di 80 anni che non hanno ancora ricevuto la prima dose anti-Covid....

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LA CAMPAGNA
TREVISO Scatta oggi il Vax-day a libero accesso, senza prenotazioni, dedicato ai trevigiani con più di 80 anni che non hanno ancora ricevuto la prima dose anti-Covid. Per gli ultraottantenni è l'ultima chiamata ai centri vaccinali allestiti dall'Usl. Gli anziani nati nel 1941 e negli anni precedenti potranno presentarsi nel proprio centro di riferimento seguendo l'orario scaglionato in base al mese di nascita. Sono quasi 7.800 quelli che mancano all'appello (su oltre 60mila). L'azienda sanitaria ha preparato per oggi esattamente 4.167 dosi. E a quanto pare ne avanzeranno parecchie. «Ci attendiamo che si facciano avanti quasi 2mila anziani spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca questo perché resta da coprire il 12% degli ultraottantenni, ma una buona parte dovrà essere fatto a domicilio».

NEGLI AMBULATORI
Qui entreranno in gioco gli oltre 500 medici di famiglia del trevigiano. Toccherà a loro chiudere il cerchio. Nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì i dottori di base sospenderanno le visite negli ambulatori per vaccinare i loro pazienti con più di 80 anni non ancora coperti (quelli dei medici che non vaccineranno verranno assegnati ad altri). Gli anziani verranno contattati in modo diretto. Chi può muoversi sarà vaccinato nella sede di riferimento. Mentre per gli allettati (circa 3mila) gli stessi medici andranno a fare l'iniezione a domicilio. Il tutto al netto dei rifiuti. I sindaci che stanno informando gli ultraottantenni praticamente porta a porta hanno già raccolto 300 dinieghi. «Dopo questa fase non avremo altri modi per contattare le persone con più di 80 anni», avverte Benazzi. Di seguito, si andrà avanti così per vaccinare i cittadini rientranti nelle fasce d'età più giovani, cioè i 70enni (la copertura è arrivata al 50%), poi i 60enni e così via: da una parte ci saranno i centri vaccinali dell'Usl e dall'altra le giornate speciali organizzate dai medici di famiglia, con la temporanea sospensione delle visite negli ambulatori e l'attivazione delle guardie mediche. L'accordo con i dottori di base prevede un corrispettivo di 6,16 euro per ogni puntura. Più una maggiorazione di circa 18 euro se si va a domicilio. E su questo non mancano le polemiche.
LA POLEMICA

«Auspicavamo che i medici di famiglia potessero essere un po' più ecumenici. Cioè che in questa situazione ci potesse essere uno sforzo di solidarietà senza per forza un ritorno economico punge Vigilio Biscaro, segretario Spi Cgil di Treviso, sindacato dei pensionati in una situazione di emergenza tutti dovrebbero fare la loro parte. Tanto più che in quei tre giorni le normali attività in ambulatorio sono sospese». «Credo che oggi l'Usl farebbe bene a provare a forzare le normative aggiunge procedendo con nuove assunzioni anche oltre i rapporti in convenzione». La replica dei medici di famiglia non si è fatta attendere. «I medici lavorano e devono essere pagati come tutti quelli che lavorano. I sindacalisti che hanno combattuto per i diritti dei lavoratori dovrebbero saperlo. Altro che ecumenismo mette in chiaro Bruno Di Daniel, segretario dello Snami di Treviso, sindacato autonomo dei medici la cifra, poi, deriva da quanto previsto nel contratto collettivo nazionale del 2005 per ogni vaccinazione. Anzi, è pari a 6,16 perché è ancora il valore della conversione dalle lire. Vuol dire che non c'è un aumento da ormai 21 anni». «Il corrispettivo dovrebbe essere come minimo raddoppiato continua ma andiamo a vaccinare comunque perché è nostro compito come medici e nostro dovere morale: non c'è altro modo per uscire dall'epidemia. In tutto ciò, poi, le visite in ambulatorio sono solo sospese: dopo la tre giorni di vaccinazioni saremo chiamati a un super-lavoro per recuperarle». Nel frattempo procedono le vaccinazioni ordinarie nei centri dell'Usl. Domani toccherà a 400 persone fragili. Lunedì verranno vaccinati 4.200 cittadini (2.700 prime dosi). Questo porterà a finire le scorte di AstraZeneca. Di seguito si vaccinerà solo con Pfizer. Martedì ci saranno 4.500 richiami. E mercoledì 3mila prime dosi. Dopo le nuove consegne, infine, da giovedì si tornerà a regime con 6.800 vaccinazioni. Comprese 920 per i trevigiani tra i 70 e i 79 anni. E sul portale online saranno riaperte le prenotazioni.
Mauro Favaro
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Il Gazzettino