LA CAMPAGNA PADOVA I dati dell'Ulss 6 che pubblichiamo sono riservati. Ma meriterebbero

LA CAMPAGNA PADOVA I dati dell'Ulss 6 che pubblichiamo sono riservati. Ma meriterebbero
LA CAMPAGNAPADOVA I dati dell'Ulss 6 che pubblichiamo sono riservati. Ma meriterebbero di essere pubblici perchè consentirebbero di capire esattamente come sta andando la...

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LA CAMPAGNA
PADOVA I dati dell'Ulss 6 che pubblichiamo sono riservati. Ma meriterebbero di essere pubblici perchè consentirebbero di capire esattamente come sta andando la campagna vaccinale. Spiegano infatti perché ad ogni incontro con la stampa i direttori generali di Ulss e Azienda ospedaliera si appellino ai sessantenni perché vadano a farsi vaccinare. È questa infatti la categoria che sembra più in ritardo rispetto alle aspettative. Che sono, lo ricordiamo, arrivare a un target del 73-74 per cento entro il 16 maggio.

POSTI RIAPERTI
Invece adesso siamo a poco oltre il 50 per cento. Ieri dl'Ulss 6 perché l'Azienda sanitaria ieri ha annunciato l'apertura di altri 40mila posti ma dovranno disputarseli con i cinquantenni che non sono riusciti a prenotarsi al primo colpo, l'altro giorno. I 56mila cinquantenni già prenotati da giovedì cominceranno ad essere chiamati. Ma ce ne sono altri 100mila che aspettano e quelli che non sono riusciti a prenotarsi intaseranno il sito. Sarà dunque una bella disputa fra classi d'età e soggetti fragili e vulnerabili. A proposito l'Ulss informa che i posti disponibili partono dal 15 maggio (pochi) ma la concentrazione dei posti liberi sarà dal 4 al 9 giugno.
Quali possono essere i motivi della risposta lenta? C'è una discriminante. Quelli sotto i 60 anni fanno il vaccino Pfizer e Moderna, quelli sopra i 60 anni stanno ricevendo Astrazeneca e probabilmente non amano molto la soluzione. Sia per la storia pregressa legata al vaccino che è affidabilissimo ma si è fatto una cattiva pubblicità, sia perché i tempi della seconda dose arrivano a tre mesi e qui cadono in pieno agosto.
IL DETTAGLIO
Così ecco la situazione. Prima di tutto gli ultimi dati disponibili si fermano al 7 maggio. Ma se esaminiamo il numero di vaccini degli ultimi 3 giorni, 20.364, e consideriamo anche i fragili e vulnerabili possiamo dire che sono stati 16mila i sessantenni vaccinati, dunque le percentuali salgono di poco rispetto a quelle che vediamo. Quello che si nota è che più i comuni sono piccoli più aumenta, in un certo senso, la diffidenza. Se la media dei sessantenni vaccinati è intorno al 40 per cento a Vighizzolo d'Este è del 26 per cento. Padova invece arriva al 56 per cento.
IL CASO VÓ
Il caso più clamoroso è Vò che, con quello che ha passato, dovrebbe mettere in campo una volontà precisa. Ebbene la fascia dei sessantenni ha il 33,9 per cento di vaccinati una delle più basse ma anche quella dei 70-79 anni è sotto la media con il 58 per cento. Solo gli ottantenni hanno un risultato pieno con il 97 per cento.
I MINIFOCOLAI

C'è poi un particolare che alcuni sindaci dovrebbero tenere presente. Abbiamo descritto nei giorni scorsi come nel piovese resistano dei minifocolai. E guarda caso alcuni dei comuni coinvolti come Anguillara e Bagnoli hanno la fascia dei sessantenni fra quelle meno vaccinate, il primo con 28,8 e l'altro con il 38,8.
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino