La bellezza appesa a un filo di seta: il lavoro delle donne

La bellezza appesa a un filo di seta: il lavoro delle donne
MOGLIANO - Un filo di seta lega il passato e il futuro del Veneto, territorio segnato dalla presenza nelle case contadine dei «cavalieri»: i bachi e i loro bozzoli candidi. La...

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MOGLIANO - Un filo di seta lega il passato e il futuro del Veneto, territorio segnato dalla presenza nelle case contadine dei «cavalieri»: i bachi e i loro bozzoli candidi. La produzione della seta potrebbe tornare a vivere grazie alle donne, che un tempo si occupavano della produzione e oggi potrebbero rilanciarla, come verrà annunciato nel convegno in calendario venerdì 6 marzo alle 15 nell'antica Filanda a Campocroce di Mogliano. «La bellezza appesa a un filo di seta» è il titolo dell'evento organizzato da «Donne Impresa» di Coldiretti per rilanciare la bachicoltura che in Veneto potrebbe rappresentare per i giovani un ottimo campo di attività. Con i bozzoli si possono ricavare creme straordinarie, bene assorbite dalla pelle che riconosce il prodotto naturale e con i fili di seta i chirurghi eseguono suture impeccabili. Inoltre la seta europea è considerata più preziosa e di qualità rispetto a quella orientale, oggi imperante sul mercato internazionale.

Parlare di baco da seta e di gelso non significa dunque rievocare tempi andati con intento nostalgico, semmai progettare un futuro che poggia le sue radici su esperienze consolidate, rivitalizzate da tecniche e obiettivi nuovi. Significa riattivare un intero sistema che parte dal primario e congiunge l'abilità dell'artigiano, l'industria tessile "made in Italy", la commercializzazione di prodotti doc che abbinano arte e tutela ambientale. Decise a salvare bachi, gelsi, paesaggi, mestieri e tradizioni le Donne Coldiretti guidate da Franca Castellani raduneranno a Campocroce una ricercatrice del Cra di Padova Silvia Cappellozza, un docente di diritto Bruno Barel, il titolare di un'azienda orafa Giampietro Zonta, la presidente di una cooperativa sociale Tiziana Martire e Serena Pellegrino prima firmataria della proposta di legge per riconoscere la bellezza quale diritto nella Costituzione italiana. La politica ha deciso di dare il proprio sostegno con Clodovaldo Ruffato presidente del Consiglio regionale. Il lavoro confluirà in un libro scritto da Laura Simeoni e illustrato da Laura Micheletto: grazie al sostegno di FriulAdria Credit Agricole sarà diffuso nelle biblioteche e negli istituti scolastici. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino