LA BATTAGLIA La lotta contro il taglio dei tigli di via Mazzini, già allargata

LA BATTAGLIA La lotta contro il taglio dei tigli di via Mazzini, già allargata
LA BATTAGLIALa lotta contro il taglio dei tigli di via Mazzini, già allargata alla salvaguardia dell'intero patrimonio arboreo cittadino, fa un salto di qualità. Ieri mattina,...

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LA BATTAGLIA
La lotta contro il taglio dei tigli di via Mazzini, già allargata alla salvaguardia dell'intero patrimonio arboreo cittadino, fa un salto di qualità. Ieri mattina, infatti, l'associazione Meta di Pordenone e il gruppo Il tiglio hanno annunciato di voler trasformare la raccolta firme (che nel frattempo sta proseguendo) in un esposto formale da presentare alla Procura. Nel mirino c'è la gestione dei fondi legati al Pisus. «Vogliamo verificare che siano gestiti bene - spiega l'attivista del Tiglio, Marco De Mattia - e soprattutto che l'abbattimento dei tigli sia realmente necessario». Ecco il perché dell'atto formale annunciato ufficialmente ieri mattina. La raccolta firme, quindi, sarà solamente una stampella per qualcosa di più grande e incisivo. Le sottoscrizioni, grazie al banchetto organizzato ieri in città (in piazzetta Cavour durante il mercato) hanno raggiunto quota 700 e i prossimi appuntamenti saranno annunciati sulla pagina Facebook dell'associazione Meta. «Non ci fermiamo a queste iniziative - ribadiscono gli attivisti - e vogliamo andare fino in fondo. Siamo venuti a conoscenza di perizie che testimoniano come i tigli di via Mazzini non siano in realtà malati come il Comune vuole far credere, mentre le rilevazioni dell'ente dicono il contrario. Vogliamo soltanto capire quale sia la verità e per questo ci muoveremo nelle sedi opportune». La battaglia del Meta e del gruppo Il tiglio, come detto, non si limita ad affrontare la questione di via Mazzini. «Ora ci concentreremo anche su viale Marconi - spiegano gli attivisti dal banchetto di piazzetta Cavour - dove temiamo che possano essere abbattuti altri alberi. Vigileremo su tutto il territorio, affinché il patrimonio verde di Pordenone non scompaia del tutto. A noi le decisioni che sono state prese nell'ultimo periodo sembrano solamente scuse per abbattere gli alberi e proseguire sulla strada della cementificazione del panorama comunale. Vogliamo che le perizie siano immediatamente rese pubbliche, in modo tale da poterci confrontare sulla reale necessità di prendere certe decisioni». Intanto anche ieri non sono stati pochi i pordenonesi che, passeggiando tra le bancarelle del mercato del sabato, si sono fermati anche un solo istante di fronte al banchetto allestito per la raccolta firme. C'era chi chiedeva informazioni e chi si dirigeva sicuro con il documento in mano per apporre il proprio nome sul foglio delle firme. La battaglia va avanti, con la promessa di raggiungere presto la Procura.

Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino