La base Usaf vale 500 milioni all'anno

La base Usaf vale 500 milioni all'anno
Ammonta a oltre mezzo miliardo di euro l'impatto economico generato dalla Base Usaf di Aviano nella comunità della provincia di Pordenone nel solo 2016. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ammonta a oltre mezzo miliardo di euro l'impatto economico generato dalla Base Usaf di Aviano nella comunità della provincia di Pordenone nel solo 2016.

La stima è stata diffusa ieri dai vertici italiani e americani della struttura militare, che hanno fatto il punto della situazione, annunciando anche importanti novità per l'immediato futuro. Detto delle risorse investite di recente nel territorio - esattamente 530 milioni di euro, che sono stati garantiti in maniera diretta, coi servizi e gli appalti di gestione, e con l'indotto del settore immobiliare, ricettivo e della ristorazione -, il consuntivo decennale porta ad un numero monstre circa il ruolo dello stanziamento Usa negli ultimi dieci anni nel Friuli Occidentale: circa 4,6 miliardi di euro.
Altrettanto eclatante il dato fornito e inerente gli investimenti infrastrutturali, che sono stati utilizzati ad Aviano e dintorni: si tratta di 625 milioni (in questo caso di dollari) nel periodo dal 1997 ad oggi. Risorse che hanno radicalmente mutato l'aspetto e l'assetto della Base fino alla sua conformazione odierna. Infatti, è dal 1994 che ha assunto l'attuale connotazione di principale presidio nell'Europa del Sud in grado di rispondere a minacce degli interessi Usa e della Nato nel Mediterraneo, in Africa e nel Medio Oriente. Non a caso, proprio in questo periodo, otto F16 sono dislocati temporaneamente a Gibuti, per presidiare quel fronte caldo del pianeta.
Effettivi che proprio in queste settimane stanno per lievitare anche in Friuli: con l'arrivo dello squadrone mobile addetto ai radar il numero complessivo dei cittadini americani raggiungerà le 8.100 unità circa, di cui 3.700 militari già di stanza ad Aviano, 3.800 loro famigliari e 598 persone (tra soldati e congiunti) ormai prossime ad accasarsi nella Destra Tagliamento. E non è finita: nei prossimi mesi sono attesi altri due squadroni di elicotteristi per un totale di 689 uomini e donne, con cinque Black Hawk annessi che serviranno per operazioni di soccorso a personale impegnato in svariate possibili azioni di terra.

Complessivamente, tra quanti si occuperanno della sicurezza dei voli e coloro che saranno impegnati nell'aviazione leggera, ad Aviano ci sarà una crescita record, nel prossimo biennio, di 1.287 unità, coi benefici che simili aumenti comportano per l'indotto economico che generano sul territorio circostante. Da parte dei vertici militari italiani e Usa non sono invece stati diffusi particolari circa le possibili decisioni del nuovo governo Trump, ma appare chiaro che simili operazioni di riposizionamento strategico degli effettivi abbiano portata e ricadute pluriennali, a prescindere da mutati orientamenti del presidente. Sempre massima, infine, l'allerta contro eventuali azioni terroristiche.
© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino