L'Usl presta i propri medici a Bolzano

L'Usl presta i propri medici a Bolzano
L'ACCORDOBELLUNO Medici in trasferta: ora è l'Usl 1 Dolomiti a prestare i propri professionisti. È stato stretto nei giorni scorsi, infatti, un accordo tra l'azienda sanitaria...

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L'ACCORDO
BELLUNO Medici in trasferta: ora è l'Usl 1 Dolomiti a prestare i propri professionisti. È stato stretto nei giorni scorsi, infatti, un accordo tra l'azienda sanitaria locale e quella di Bolzano, per la messa a disposizione di medici nelle discipline di anestesia e di rianimazione. Una dimostrazione di come, quello della carenza di medici, è un problema condiviso e non un'emergenza esclusiva dell'Usl dolomitica. «Abbiamo potuto stringere questo accordo spiega il direttore generale Adriano Rasi Caldogno perché si tratta di due settori in cui siamo in uno stato di equilibrio, in quanto a personale. L'attività consiste in una messa a disposizione volontaria, ovvero i medici possono decidere se proporsi o meno». I turni per i quali si richiederanno le prestazioni dei camici bianchi bellunesi copriranno tutto l'arco della giornata e della settimana, da lunedì a domenica. La convenzione, firmata tra il dg locale Rasi Caldogno e quello di Bolzano, Umberto Tait, diventerà attiva a partire dal primo marzo e sarà valida fino al 29 febbraio 2020. Con altre specialità l'Usl 1 Dolomiti non potrebbe fare altrettanto. Anzi. per quanto riguarda i medici di pediatria, l'azienda locale ha stretto accordi con il Santobono di Napoli e con il Gaslini di Genova per la messa a disposizione di turni di professionisti da pagare a gettone, per riuscire a coprire le necessità dei reparti di pediatria del territorio. Al centro pediatrico napoletano è stata chiesta anche la condivisione della graduatoria concorsuale, così da poter attingere nomi di medici che hanno superato il concorso e in attesa di un impiego. Nel complesso, mancano circa 150 medici specialisti nelle strutture sanitarie della provincia. E altri si aggiungeranno quest'anno alla lista, per effetto dei pensionamenti e della misura Quota 100. Si creeranno nuove situazioni di difficoltà, ma i reparti di anestesia e di rianimazione, per ora sono al sicuro.

Alessia Trentin
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Il Gazzettino