ZOPPOLA - «Figlia mia, figlia mia». Mohamed Barka, giovane ventiseienne di origine marocchine, gridava sconvolto nei corridoi dell'ospedale Santa Maria degli Angeli di...
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Mohamed viveva fino a qualche tempo fa in casa con il papà Omar Barka, la mamma Seddikia e il fratello più piccolo Amine (giocatore classe 1995 del Doria Zoppola) in un appartamento in via Cusano, a Poincicco di Zoppola. Casa che ha lasciato per trasferirsi con Ghita a Tiezzo di Azzano Decimo dove aveva messo su famiglia. Amine racconta cosa è successo quel terribile lunedì sera: «La figlioletta di Mohamed stava poco bene e hanno deciso di portarla d'urgenza in ospedale a Pordenone per vedere perché stava male». Poi l'incidente, la morte sul colpo di Ghita, la corsa disperata in ospedale per salvare Hounda. «Ma la piccola non c'è l'ha fatta - sussurra affranto Amine - Mio fratello era disperato. Gridava "Figlia mia, figlia mia", poi le mani sul viso. Eravamo tutti sconvolti». Una disperazione che ti fa mancare il respiro per una famiglia che non c'è più. Mohammed nell'incidente ha riportato alcune costole rotte e un trauma cranico, niente in confronto al dolore interiore che sta provando. «Si erano spostati da due anni - prosegue nel suo racconto Amine - e si erano trasferiti a vivere a Tiezzo».
Il giovane marocchino faceva qualche lavoretto, Ghita invece accudiva casa. È ancora presto per sapere la data dei funerali. Intanto arrivano numerose le testimonianze di cordoglio alla famiglia Barka, originari di Casablanca in Marocco, da cinque anni residente a Cusano, prima ancora a Fiume Veneto, dieci in tutto in Italia, ormai pienamente integrati. Cordoglio alla famiglia anche dall'amministrazione comunale.
Emanuele Minca
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Il Gazzettino