L'ultima scure dell'Europa «Tagliate 2 agenzie su 3»

L'ultima scure dell'Europa «Tagliate 2 agenzie su 3»
Accordo da almeno 6 miliardi a carico dello Stato per favorire il salvataggio delle due banche venete da parte di Intesa Sanpaolo con una complessa manovra sulla quale si é...

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Accordo da almeno 6 miliardi a carico dello Stato per favorire il salvataggio delle due banche venete da parte di Intesa Sanpaolo con una complessa manovra sulla quale si é abbattuta la scure della Dg Comp europea. Ieri verso le 18 sarebbe stata raggiunta tra il team guidato da Paolo Grandi affiancato dall'avvocato Carlo Pedersoli e la squadra di Alessandro Rivera, dirigente del Tesoro, la condivisione del decreto che sarà varato questa mattina dal governo che si accolla una serie di oneri, a cominciare dal rifinanziamento del fondo esuberi.

Il provvedimento spiana la strada al salvataggio che ha già ricevuto il disco verde della Bce e del Fondo europeo di risoluzione. Manca ancora l'ultimo tassello che é l'autorizzazione definitiva dell'Antitrust europeo mentre oggi pomeriggio si insediano i commissari alle due banche (tre a testa con Fabrizio Viola in comune) messe in liquidazione coatta.
La scure della Dg comp della Ue si é abbattuta sulle banche venete secondo un copione già visto nel caso Montepaschi. Secondo il Commissario per la concorrenza Margrethe Vestager il salvataggio di Popolare Vicenza e Veneto Banca deve avvenire con un modello di business fortemente ridimensionato in modo da contenere al massimo l'intervento pubblico dello Stato per accompagnare la liquidazione ordinata.
Questo si traduce, secondo il linguaggio burocratico dell'Antitrust europeo, nella chiusura di 600 filiali su 990 delle due banche (515 Vicenza, 485 Veneto Banca) e sul prepensionamento di soli 980 dipendenti a fronte dei 1.500 aventi diritto spalmandoli su sette anni rispetto ai 9.560 della forza lavoro complessiva. Nella lettera inviata dalla Vestager a Bankitalia e Tesoro due giorni fa c'erano questi due numeri a rappresentare la realtà e c'era il segnale politico di far presto a chiudere l'accordo tra Intesa Sanpaolo e governo.
Sembra comunque che il Tesoro abbia spuntato un margine di sicurezza per chiudere le filiali: due anni. Quasi sicuramente la cesoia taglierà molti sportelli a Vicenza (Intesa ne ha 96, le banche venete 84), a Verona (83 più 38), a Padova (160 più 43), a Treviso (103 più 93), a Venezia (87 più 40). Comunque i sindacati dei bancari guidati da Lando Sileoni, leader della Fabi, hanno lanciato subito l'allarme licenziamenti esortando il premier Paolo Gentiloni a schierare il governo contro l'Europa a difesa delle nostre banche. «Verificheremo se Intesa avrà l'obiettivo e l'interesse di salvaguardare il territorio nell'individuazione degli sportelli da chiudere» incalza Sileoni.

L'operazione del governo non ha precedenti, e si distingue dal salvataggio delle quattro banche ponte Etruria, Marche, Carife e CariChieti - pagato dal fondo di risoluzione - e da quella del Santander su Banco Popular - pagato da un istituto privato - in quanto carica lo Stato di tutti i maggiori rischi.
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Il Gazzettino