L'Ordine dei medici di Treviso ha messo sotto indagine Roberto Gava per le sue posizioni critiche sui vaccini. Il medico 59enne, cardiologo del poliambulatorio dell'ospedale di...
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Ma sul caso si sta muovendo anche l'Usl. L'azienda vuole prendere le distanze da Gava, sempre per le sue posizioni sui vaccini. Gli uffici legali stanno verificando se ci sono margini di intervento contro il medico. Il primo passo potrebbe essere una diffida, ma non si esclude la rottura unilaterale del contratto. Gava non ha mai nascosto le sue critiche. Anzi. Il dottore, specializzato in cardiologia, farmacologia e tossicologia, per poi approfondire l'agopuntura cinese, l'omeopatia e la bioetica, ha curato molti libri sul rapporto tra rischi e benefici dei vaccini, ha un'agenda fitta di convegni (il biglietto di quelli in calendario tra novembre e dicembre costa 50 euro), ha un sito internet personale e una pagina Facebook seguita da oltre 35 mila persone.
Lui non dice di essere tout court contrario ai vaccini, ma fa diversi distinguo. E nella Marca è ormai scoppiata una guerra tra medici. La scintilla è stata il suo intervento come moderatore al convegno sulle medicine tradizionali, complementari e non convenzionali organizzato a fine settembre in Senato, in collaborazione con l'Associazione per la medicina centrata sulla persona (Amcp). Possibile, si sono chiesti diversi camici bianchi, che il dottore messo sotto indagine dall'Ordine venga accolto niente meno che da palazzo Madama per moderare la sessione Medicina omeopatica e antroposofica, omotossicologia e fitoterapia? Qualcuno si è limitato a mugugnare. Non Salvo Di Grazia, ginecologo dell'Usl di Pieve di Soligo, che nel suo blog Medbunker non ha usato giri di parole. «Tra i moderatori c'è Gava, omeopata, noto esponente dell'antivaccinismo italiano, che promuove l'omeopatia come cura dell'autismo ha messo nero su bianco alla fine, il logo della Amcp che nel suo sito internet parla tranquillamente di omeopatia per fermare le epidemie, arte sacra tibetana e di meridiani Shiatsu. Stiamo parlando di medicina, salute e persone o di usanze folkloristiche e colorate? E' normale che l'istituzione promuova le vaccinazioni e la salute e nello stesso tempo promuova chi diffonde cattiva informazione e false credenze? In un'epoca di progresso scientifico e di particolare attenzione alla salute, è giusto che le istituzioni ospitino e promuovano incontri su pratiche pseudoscientifiche?».
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Il Gazzettino