L'opposizione: prescrizioni che limitano la concorrenza

L'opposizione: prescrizioni che limitano la concorrenza
DUBBI E CRITICHE PORDENONE Centrodestra e centrosinistra a parti...

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DUBBI E CRITICHE

PORDENONE Centrodestra e centrosinistra a parti invertite nel dibattito sul Regolamento per i pubblici esercizi, con l'opposizione che parla di provvedimenti illiberali. «Ricondurre a una certa autonomia il Comune sulla scelta dei settori merceologici lo trovo positivo - premette Marco Salvador (Pn1291) -. Però dipende anche da come lo si fa. La percezione che ho è che ci siano alcuni elementi di stampo un po' illiberale e, invece di essere premianti verso la qualità, ostacolano l'ingresso di nuove imprenditorialità. In qualche modo, impoveriscono la città e premiano una certa cristallizzazione dell'offerta che in questo momento c'è». «Anche noi siamo favorevoli al provvedimento e siamo assolutamente d'accordo a criteri che contrastino il proliferare di fenomeni patologici come le ludopatie - commenta Lorenzo Marcon (Pd) - Ciò nondimeno, siamo abbastanza critici per quanto riguarda alcuni elementi del documento: innanzitutto, la divisione in aree non ci sembra così omogenea: ci sono aree extraring che per concentrazione di questo tipo di esercizi sono del tutto simili a quelle del centro come la piazza di Torre, una parte di via Montereale, una parte del centro di Borgomeduna e altre ancora, e altre aree del centro, come il Bronx, dove non c'è questo pericolo. Siamo poi un po' increduli per l'esclusione dalle prescrizioni degli esercizi di categoria B, cioè le attività prevalentemente di intrattenimento. Ci troviamo in una situazione bizzarra per cui un panificio che vuole aprire una nuova sede deve sottostare a norme di sicurezza come le telecamere ma un'attività di intrattenimento, invece, non lo deve fare. Arriviamo poi al bizzarro dove si rende obbligatorio per l'apertura di nuove attività anche l'inserimento di dieci etichette vinicole». «In linea di principio, credo che la concorrenza possa generare delle opportunità e che, prima di andare a limitarla, ci debbano essere delle buone motivazioni», concorda Nicola Conficoni (Pd), che sottolinea come alle nuove attività si chieda anche una maggiore attenzione e compatibilità con l'ambiente: «Queste sono esattamente le stesse cose - rileva - che noi vi abbiamo chiesto di legare alla concessione dello sconto sulla tariffa sui rifiuti. Voi l'avete accolto e poi, all'atto pratico, non l'avete messo in atto. Questo tipo di attività ispettiva è lo stesso che si deve tenere nei confronti dello sconto di tariffa».

l.z.
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Il Gazzettino