L'OPINIONE

L'OPINIONE
Cominciamo col dire – a scanso di equivoci – che la questione dei “lucchetti dell'amore” non è IL problema di Venezia. Magari potessimo avere di botto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Cominciamo col dire – a scanso di equivoci – che la questione dei “lucchetti dell'amore” non è IL problema di Venezia. Magari potessimo avere di botto sessantamila abitanti in più, una volta tolti di mezzo, oppure un porto per le grandi navi fuori della laguna e il fronte d'acqua di Marghera bonificato e riadattato a servizi. Però costituiscono un segnale. Non vanno a incidere sui grandi numeri o sugli aspetti sovrastrutturali, ma sono uno sfregio evidente e per questo più immediato e fastidioso, al corpo vivo della città. Sono inoltre il risultato di uno dei pochi gesti di vandalismo sistematico perpetrato ai danni di Venezia da parte dei visitatori, più o meno inconsapevolmente, visto che la maggioranza di loro non ha nemmeno idea di compiere un illecito.

Per questo, assieme alle necessarie azioni di rimozione e alle inevitabili misure di repressione – verso gli abusivi che li vendono, verso i turisti che li appendono – c'è bisogno di informare le persone che esistono altri modi di viaggiare e di conoscere; che si può dimostrare amore a un'altra persona in mille maniere più rispettose del buon senso e del luogo che ci ospita, forse anche più divertenti e fantasiose.
Ecco, la lotta di questi giorni non è soltanto una lotta alla ferraglia rugginosa che come una lebbra intacca la pietra d'Istria: è una lotta contro l'omologazione, contro l'idea che rifugiarsi nello stereotipo sia la migliore e meno rischiosa. La vinceremo? difficile a dirsi. Certo è che da qualche parte bisognava cominciare.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino