L'OPERAZIONE ROMA L'offerta per Autostrade per l'Italia messa sul tavolo dalla

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L'OPERAZIONEROMA L'offerta per Autostrade per l'Italia messa sul tavolo dalla Acs di Florentino Perez piace alla Borsa, sarà sul tavolo del cda della holding già nei prossimi...

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L'OPERAZIONE
ROMA L'offerta per Autostrade per l'Italia messa sul tavolo dalla Acs di Florentino Perez piace alla Borsa, sarà sul tavolo del cda della holding già nei prossimi giorni, ma solleva più di qualche timore politico per il possibile passaggio in mano spagnola. A lanciare l'allarme sono alcuni parlamentari di maggioranza, Italia Viva e Leu in testa, in pressing sul governo perché confermi la rotta decisa dopo il lungo braccio di ferro sul crollo del ponte Morandi, ovvero l'uscita della holding dei Benetton dalla concessionaria e il passaggio in mano pubblica attraverso Cdp (che valuta il 100% di Aspi a 9,1 miliardi con circa 870 milioni le garanzie per i danni legati al Morandi, e circa 400 milioni di rimborsi Covid). Ma in realtà è presto per gridare alla conquista spagnola. Non solo, perché manca ancora un'offerta vincolante, ma perché nella lettera inviata prima di Pasqua ad Atlantia, il gruppo Acs, che con la holding dei Benetton divide già il controllo di Abertis, fa riferimento all'acquisizione di «una quota significativa», non dell'intero 88%. Un orientamento confermato ieri alla Consob iberica, Cnmv in cui il gruppo esprime l'interesse a partecipare, «insieme ad altri potenziali investitori, tra cui Cdp», all'acquisizione della quota di Atlantia in Aspi, «con un valore dell'azienda tra 9 e 10 miliardi». Non solo. Le risorse a disposizione di Acs, a seguito della vendita degli asset energetici a Vinci, sono circa 3,5 miliardi, considerati gli 1,4 miliardi impegnati per una joint venture sulle rinnovabili. Di qui la prova che in realtà l'interesse è limitato al 30%. Infine, anche in caso di fusione Aspi-Abertis, il controllo rimarrebbe italiano. Ma ora la partita è tutta aperta.

R. Amo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino