È tutto in regola. La normativa, che è quella prevista per i campeggi dove la sosta è sempre temporanea e a rotazione, risulta perfettamente rispettata. L'ispezione dell'Ulss...
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Nei giorni scorsi la prefettura aveva fatto effettuare la disinfestazione, lo sfalcio dell'erba e la pulizia di tutto il cortile demaniale annesso all'ex struttura militare. Inoltre, sono state montate 20 docce, alcuni rubinetti da dove sgorga acqua potabile e le tende che ospitano complessivamente una sessantina di brandine da campo. Sono stati messi in funzione pure gli scarichi fognari. In un container, invece, sono stati piazzati gli "uffici" della cooperativa che gestisce gli arrivi e che assicura una vigilanza di 24 ore, con operatori multilingue. Infine la mensa è stata allestita con i "requisiti" adottati per le sagre: ad esempio tovaglie e tovaglioli di carta per garantire l'igiene. Ebbene, tutte questi aspetti, dalle verifiche dell'Ulss, risultano in regola. Sono state posizioniate anche delle esche per verificare la presenza di topi, o di altri animali, ma pure in questo caso non è stato rilevato nulla di anormale. Inoltre, come impone la legge, la zona giorno, quella dove i profughi mangiano, risulta essere nettamente separata da quella riservata al riposo notturno. Per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, la Prefettura ha disposto un piano, risultato anch'esso rispondente alle esigenze di un "campeggio" per i profughi, affinché in giro non rimangano immondizie.
Le uniche prescrizioni che sarebbero state date riguardano l'installazione di alcune transenne a protezione del lato dell'immobile della Prandina che risulta particolarmente compromesso.
«Certo - ha osservato Brazzale - stamane arriverà la relazione definitiva, ma i primi risultati che abbiamo ci fanno propendere per il fatto che all'ex caserma sia tutto in regola». Per quanto riguarda invece la salute dei stessi migranti, il direttore generale ha confermato che visite e controlli avvengono con puntualità da quando è scattata l'emergenza. «Dall'inizio dell'anno - ha assicurato - le visite mediche sono state 830 e i nostri medici hanno maturato esperienza e competenza, tanto che vengono effettuati approfondimenti specifici per ogni etnia, in modo da scongiurare la presenza di patologie tipiche di certe zone da cui provengono alcuni profughi».
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Il Gazzettino