L'INTITOLAZIONE BELLUNO L'obiettivo è allargare la partecipazione civica

L'INTITOLAZIONE BELLUNO L'obiettivo è allargare la partecipazione civica
L'INTITOLAZIONEBELLUNO L'obiettivo è allargare la partecipazione civica alla vita democratica, in modo consapevole. La figura ispiratrice è Antonio Della Lucia, il prete...

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L'INTITOLAZIONE
BELLUNO L'obiettivo è allargare la partecipazione civica alla vita democratica, in modo consapevole. La figura ispiratrice è Antonio Della Lucia, il prete agordino che a fine Ottocento ha inventato la prima latteria sociale d'Italia. Insomma, le premesse ci sono tutte. Tanto che cinque amici di buona volontà hanno deciso di partire da queste premesse per fondare la Scuola di formazione civica Antonio Della Lucia. «L'intitolazione della nuova scuola è l'espressione della volontà condivisa dei soci di guardare al meglio della storia civica, morale e politica della nostra terra» dicono i fondatori, vale a dire Marco Rossato (presidente), Silvano Martini (vice presidente), Daniele Trabucco, Marco Caliandro (segretario e tesoriere) e David Zuliani, che qualche giorno fa hanno fatto emettere i primi vagiti ad una creatura che meditavano da tempo. «Preoccupati dalla progressiva perdita di consapevolezza che la democrazia e i suoi valori si conquistano ogni giorno con l'impegno civico, ci impegniamo a promuovere un modello di confronto e di convivenza rispettoso dei migliori valori civici - dice Rossato -. Siamo convinti che la nostra democrazia costituzionale non sia un destino pallido ma l'unica fragile speranza di convivenza nella dignità, rispetto e libertà di tutti». La Scuola di formazione civica A.Della Lucia intende proporre convegni e in futuro anche corsi di formazione, «per misurare il rapporto tra cittadini e amministrazioni locali».

IL CONVEGNO

Il primo appuntamento pubblico della scuola sarà un contributo alla discussione referendaria. Da un punto di vista nuovo. Autonomie e referendum. Analisi dei bisogni ed efficacia dei percorsi il titolo della serata in calendario per venerdì prossimo (alle 20.30, al Centro Giovanni XXIII). Un titolo che denota già il taglio critico che verrà dato al tema referendario. Al tavolo dei relatori sederanno Carlo Vivaldi Forti (docente di sociologia all'Ipus di Chiasso), che parlerà delle rivendicazioni autonomiste in Europa; Daniele Trabucco (Università di Padova) che si concentrerà sul referendum consultivo provinciale e sulle prospettive; Andrea Bona (vice presidente Bard), che farà il quadro dei desideri autonomisti bellunesi; e infine Piero Ruzzante (consigliere regionale dell'Articolo 1 Mdp) che ragionerà su Federalismo e autonomia sì, referendum no.
Damiano Tormen
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Il Gazzettino