L'INTERVENTO BELLUNO Male, anzi malissimo. «Senza il prolungamento dell'A27

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L'INTERVENTO

BELLUNO Male, anzi malissimo. «Senza il prolungamento dell'A27 siamo una nazione ostaggio di altri Stati». Alla denuncia scandalizzata della presidente di Confindustria Lorraine Berton, che venerdì tuonava contro il Governo, reo di non aver incluso la provincia di Belluno tra i territori da finanziare con il fondo europeo Nex Generation Eu, si aggiunge l'affondo del presidente della Camera di Commercio Belluno Treviso, Mario Pozza. Qui non ci sono discorsi ambientalisti e di sostenibilità che tengano, spiega, perché c'è in gioco la sopravvivenza delle nostre vallate. Senza lo sbocco a Nord espandersi, competere e sopravvivere sarà sempre più difficile. Le categorie economiche, d'altra parte, lo dicono e lo ripetono da anni. «Spero ci sia qualche malinteso sono le prime parole di Pozza -. Si parla di risorse europee che decideranno il futuro della ripartenza italiana, in una visione sostenibile nel rispetto dell'ambiente e questo ecosistema montano, non viene incluso?». È quasi incredulo, Pozza. Ma quando la sorpresa lascia il posto alla consapevolezza, allora il presidente dell'ente camerale si lascia andare a considerazioni che guardano al futuro, ma un futuro che si può costruire solo facendo squadra. Come dire, inutile che l'ente supporti le aziende, se poi le stesse vengono messe in difficoltà dalla mancanza di infrastrutture. «Il sistema camerale italiano vive i respiri delle province, delle regioni, affianca gli imprenditori che sono custodi soprattutto in montagna di tre fattori: il presidio del lavoro contro lo spopolamento, il controllo della sicurezza del territorio, la cura dell'ambiente e della fauna riflette -. Il Governo con il sistema camerale può rivalutare la pianificazione delle opere pubbliche soprattutto nelle aree più critiche, guardando ai grandi eventi che non devono ferire la montagna, ma la devono fare rivivere con investimenti green, favorendo la circolazione nella quotidianità degli spostamenti anche in momenti in cui il tempo, le nevicate abbondanti, incidono nella qualità della vita delle persone che vivono i territori come abitanti, come turisti nazionali ed esteri e come imprenditori. Quante volte le nostre forze dell'ordine, i nostri vigili del fuoco, i volontari sono stati messi in difficoltà dalle stesse infrastrutture, ponti che cedono al passaggio di un automezzo di soccorso impossibilitato così a raggiungere chi era in difficoltà. Se guardiamo a tutto ciò in una visione green, il punto di vista cambia. Chiudo, ripetendo la denuncia che da sempre sostengo: le valli, e così l'Italia sono chiuse non avendo uno sbocco a nord, quale potrebbe essere il prolungamento della A27. Una nazione di fatto, ostaggio di altri Stati che decidono quando deve esportare». Quindi, dopo aver dato i pieno appoggio al Berton, Pozza lancia un appello al Governo, perché guardi in su, alle terre alte, e collabori con l'ente. «Possiamo aiutare il Governo a rivedere le scelte delle infrastrutture conclude - e dare un futuro alle valli che senza turisti e senza aziende sono destinate a declinare la propria bellezza naturalmente green e sostenibile». La lista delle opere ritenute strategiche per l'Italia, inviata alle Camere mercoledì, vede 59 punti, oltre 60 miliardi di investimenti e un grande assente: il Bellunese che, tanto più dopo Vaia e in vista dei Mondiali, avrebbe un elenco di cose da fare piuttosto lungo. Sulla questione è intervenuto, venerdì, anche il presidente della Provincia Roberto Padrin che ha invitato a ragionare a bocce ferme, pensando agli investimenti. (A.Tr.)

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Il Gazzettino