L'INIZIO DEI LAVORI TREVISO (ef) All'ex Provincia non è stato un Ferragosto

L'INIZIO DEI LAVORI TREVISO (ef) All'ex Provincia non è stato un Ferragosto
L'INIZIO DEI LAVORITREVISO (ef) All'ex Provincia non è stato un Ferragosto di inattività. L'intera area è stata cantierata e in settimana arriverà la gru. Dopo lo stop di un...

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L'INIZIO DEI LAVORI
TREVISO (ef) All'ex Provincia non è stato un Ferragosto di inattività. L'intera area è stata cantierata e in settimana arriverà la gru. Dopo lo stop di un anno, ora ufficialmente si parte. Cambio in corsa per l'azienda edile incaricata della costruzione: a farlo sarà la Lovisotto di Mareno di Piave. Nei mesi scorsi Ca' Sugana è intervenuta per risolvere il nodo della convenzione sull'utilizzo degli oneri di urbanizzazione. La trattativa tra privati e Comune è partita dopo aver scoperto che la convenzione, in cui si prevedeva la cessione di due sale pubbliche a Ca' Sugana e alcuni lavori sui fossati di viale Cesare Battisti, non era stata firmata dalla precedente amministrazione. E in questo pertugio si è infilata la giunta Conte che ha trovato la piena disponibilità a rivedere gli accordi. Il sindaco e l'assessore ai Lavori pubblici Sandro Zampese, il regista di tutta la trattativa, hanno quindi chiesto la totale riqualificazione del viale: sostituzione di tutti i pini marittimi, il rifacimenti dei marciapiedi e le messa in sicurezza del fossato. Inoltre, davanti al nuovo palazzo, ci sarà spazio per un piccola piazza e dietro per un parcheggio che potrà essere utilizzato per il pubblico.

FORMA TRADIZIONALE
Numeria ha rinunciato a ipotesi commerciale, tutto l'edifico diventerà residenziale. Del vecchio palazzo resteranno la forma a spigolo, la meridiana sulla facciata d'angolo, l'ampio colonnato e, come da accordi con l'amministrazione, la sala denominata prisma e la sala Marton. L'edifico crescerà di due piani: sul retro si allineerà infatti con l'altezza dei palazzi che sorgono lungo via San Liberale alzandosi di due livelli; davanti salirà solo di una quota raggiungendo l'altezza dell'ex Inail. In cima si allargheranno due piani di attici, con terrazze ampie e balconate a vetri, sotto si svilupperanno 4 piani di appartamenti di varia metratura a sovrastare il pianterreno diviso tra park e una piccola porzione direzionale, e l'interrato dedicato all'autorimessa. Si tratta di 50 appartamenti che ai piani alti fanno l'occhiolino al lusso, ma in tutto il resto dell'edificio «puntano a dare nuovi spazi alle famiglie, offrendo appartamenti a due e tre camere da letto» spiegano i progettisti, un tandem formato dallo studio romano Costa e dall'ingegnere trevigiano Giulio Contini. Sul retro, dove una volta c'era un piazzale parcheggio, lo spiazzo verrà ridisegnato come un piazza condominiale. L'ultimo capitolo da rivedere è quello della sala Marton.
LE SALE PUBBLICHE

In un primo momento Conte e Zampese avevano rinunciato alla sale pubbliche, da 200 posti l'una. Adesso il ripensamento: «Sala Marton non si tocca». Così Zampese aveva risposto alla polemica innescata da Impegno civile che in un post aveva affermato come l'intenzione di questa Giunta fosse di eliminarla. Zampese quelle accuse le ha rispedite al mittente: «All'opposizione fummo durissimi contro Manildo e la superficialità con cui gestì la trattativa con Numeria proprio perchè conoscevamo il valore architettonico della sala Marton. Dobbiamo salvarlo, ma con una rifunzionalizzazione che lo porti in un mercato moderno».
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Il Gazzettino