L'INIZIATIVA ODERZO Una lunga fila di centinaia di persone, arrivate anche da

L'INIZIATIVA ODERZO Una lunga fila di centinaia di persone, arrivate anche da
L'INIZIATIVAODERZO Una lunga fila di centinaia di persone, arrivate anche da fuori città per ricevere dal parroco, dopo la messa su Youtube, la comunione. «Abito a pochi...

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L'INIZIATIVA
ODERZO Una lunga fila di centinaia di persone, arrivate anche da fuori città per ricevere dal parroco, dopo la messa su Youtube, la comunione. «Abito a pochi chilometri dal centro - racconta una signora in fila con la figlia -, stamattina abbiamo deciso di prendere la macchina e venire qui». Nel lungo serpentone che si snoda composto, partendo dal pennone della bandiera per arrivare dentro alla chiesa di Oderzo, ci sono fedeli di ogni estrazione sociale, di ogni genere ed età. Intere famiglie - mamma, papà e bambini adulti, teenager, anziani, qualche religiosa. Tutti con il desiderio di accostarsi all'ostia consacrata, una possibilità offerta grazie all'iniziativa del parroco monsignor Pierpaolo Bazzichetto. Alla fine, sono stati 550 i fedeli che hanno partecipato.

IDEA CORAGGIOSA
In molti episodi della storia la Chiesa è stata organismo di frontiera, trovando quel coraggio che altri ancora faticano ad attivare. «Bisogna dar atto al nostro parroco commenta un fedele che è stato bravissimo. Si è attivato per questa iniziativa, subito accolta con tanto favore della comunità parrocchiale. È vero che l'ostia consacrata viene distribuita senza che ci sia la messa, ma ciascuno di noi ha visto la celebrazione eucaristica trasmessa su internet. È una gioia potersi di nuovo comunicare, erano in pratica due mesi che non avevamo la possibilità di farlo». «Sono di Colfrancui aggiunge un anziano -. Plaudo al monsignore del duomo per aver avuto questo pensiero ed essere riuscito ad attuarlo. È vero che dal 24 maggio si riprenderà a celebrare la messa, ma questo è già un bell'anticipo».
LAVORO DI SQUADRA
L'iniziativa, che si è svolta anche nelle parrocchie limitrofe di Fratta e di Camino, coprendo così una buona fetta di fedeli opitergini, è stata resa possibile grazie ad un forte lavoro di squadra. Che non è nato in questi due mesi di emergenza da Covid-19, ma affonda le sue radici in anni di attività intensa, avviata con l'arrivo di monsignor Bazzichetto ad Oderzo, che ha riorganizzato le attività parrocchiali, favorendo l'entusiasmo e il senso di responsabilità. «Possiamo dirci fortunati sottolinea una giovane mamma perché il nostro monsignore ha saputo creare una squadra forte, con tanti collaboratori. A partire dagli altri sacerdoti, con don Lorenzo in prima linea con i giovani, e poi don Nicivaldo (che arriva dal Brasile ndr) e don Egidio. Sono riusciti a fare quadrato coinvolgendo i giovani, gli scout, l'Azione cattolica, i gruppi degli adulti. Se ce l'hanno fatta a distribuire la comunione è perché alla base c'è una bella squadra di volontari».
LA PROCEDURA

L'accesso al duomo era sorvegliato dagli scout. A metà navata un volontario di Azione Cattolica invitava a togliersi i guanti ed a sanificare le mani. Giunto davanti al sacerdote il fedele prendeva con le sue mani la particola che il sacerdote aveva prima deposto su una minuscola coppetta di plastica trasparente. Consumata l'ostia, il fedele prendeva la coppetta e la trasferiva in un contenitore, per poi allontanarsi ed uscire subito dalla chiesa per una delle porte laterali. È vero che non c'è stata la messa da vivo, ma come specifica monsignor Bazzichetto «sono molti i parrocchiani che si collegano in streaming, aiutati dai nipoti o dai figli. Non necessariamente devono seguire la nostra messa, magari vedono quella del Santo Padre o quella trasmessa dalla TendaTv. Nessuno poteva immaginare un'emergenza come questa e dunque, attraverso lo streaming, può essere un'occasione per far vivere un po' la comunità». L'iniziativa della comunione è stata avviata con la piena approvazione del vescovo Pizziolo e il benestare della autorità. Da evidenziare l'assoluta compostezza dei partecipanti, il distanziamento in chiesa che andava ben oltre i due metri, il silenzio e il raccoglimento. In attesa della messa dal vivo che dovrebbe riprendere domenica 24.
Annalisa Fregonese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino