L'INIZIATIVA A Venezia, constatando che non habemus campus nec vineas, ymo opportet

L'INIZIATIVA A Venezia, constatando che non habemus campus nec vineas, ymo opportet
L'INIZIATIVAA Venezia, constatando che non habemus campus nec vineas, ymo opportet quod recuperemus de estraneis et remotis partibus (non disponiamo né di campi né di vigne,...

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L'INIZIATIVA
A Venezia, constatando che non habemus campus nec vineas, ymo opportet quod recuperemus de estraneis et remotis partibus (non disponiamo né di campi né di vigne, onde ci è necessario recuperare ciò che serve da luoghi estranei e remoti), da sempre si è sviluppata una grande attenzione ai vini, supportata dal tradizionale atteggiamento di apertura cosmopolita che storicamente ha connotato ogni settore della cultura e della civiltà veneziana, al punto che Carlo Goldoni Chi la fa l'aspetti, 1766 - affermava, con riferimento agli alimenti, no che nasse gnente e ghe zè de tutto e in t'un batter d'ocio se trova tutto quel che se vol.

E, fra i tanti vini, ecco la Malvasia, denominazione unificante di una sterminata famiglia di cloni e biotipi, parola che deriva da un'isola roccaforte situata nel Peloponneso, Monembasia o Monemvasia o Monovaxia, ovvero una sola porta, perché unico era l'accesso che ammetteva alla rocca, dove Venezia approdò nel 1247 ottenendo l'esclusiva per vendere con il nome di Monemvasia, i vini che vi si producevano. Parte da qui il viaggio di un vino navigato che percorre il Mediterraneo e il cui nome sarebbe poi degenerato in Malfasia, italianizzato in Malvasia, passato allo spagnolo Malvagia, al portoghese Malvasia, al francese Malvoisie, all'inglese Malvesie e Malmsey, al croato Malvasije, allo sloveno Malvelzevec. Insomma, già quella del nome appare una storia misteriosa e affascinante, come affascinante si preannuncia Il viaggio delle Malvasie, terza edizione - da un'idea scaturita da una ricerca svolta dalla dottoressa Michela Dal Borgo nell'Archivio di Stato -, in programma lunedì 26 novembre a Venezia.
LE SFUMATURE
Malvasie giustamente al plurale, essendo così numerosi e variegati i vitigni e le provenienze, le differenze varietali e morfologiche della pianta, colore, sapore e composizione biochimica del frutto, precocità di maturazione, produttività ed attitudine che risulterebbe riduttivo parlare di una sola Malvasia: «Il decifrarne le identità o le differenze porterebbe ad esami e discussioni che non potrebbero aver luogo in questo elenco, e d'altronde nello stato attuale delle mie cognizioni ed esperienze io temerei di non riuscirvi», scrisse il Conte Giuseppe Di Rosavenda nel Saggio sull'ampelografia universale del 1877.
UOMINI E VIGNE

Rassegna tra enogastronomia e cultura, quella veneziana, nuovo approfondimento su un vitigno straordinario e versatile e sulla sua storia, con 30 produttori che nelle sale del Palazzo di Malta a Castello, a cura della Associazione Ristoranti della Buona Accoglienza e con la collaborazione di Slow Food (con banchetti di selezionati produttori alimentari locali) - presenteranno oltre 100 vini che evocano luoghi, culture, pratiche agricole e rotte marittime, la Malvasia di Candia e quella istriana, del Lazio e di Bosa, di Cagliari e delle Lipari, di Brindisi, di Casorzo d'Asti, del Chianti e della Basilicata fino alla rarissima Malvasia di Dubrovnik, un mondo di vignaioli, uomini e donne, capaci di preservare storie, vigne e territori, mantenendo con passione e fatica la storia secolare del vitigno e un affascinante patrimonio.
Claudio De Min
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Il Gazzettino