L'INDAGINE PALMANOVA Presa la banda dei furti di ville e appartamenti, attiva

L'INDAGINE PALMANOVA Presa la banda dei furti di ville e appartamenti, attiva
L'INDAGINEPALMANOVA Presa la banda dei furti di ville e appartamenti, attiva tra le province di Udine e Gorizia. Si tratta di un sodalizio criminale composto da quattro persone,...

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L'INDAGINE
PALMANOVA Presa la banda dei furti di ville e appartamenti, attiva tra le province di Udine e Gorizia. Si tratta di un sodalizio criminale composto da quattro persone, tutti maschi di etnia nomade conosciuti dalle forze dell'ordine per i loro precedenti, ai quali i carabinieri hanno ricondotto almeno 12 colpi, avvenuti tra i mesi di settembre e novembre 2019. L'indagine, condotta dal Norm Aliquota operativa della Compagnia carabinieri di Palmanova sotto la direzione del pm della procura udinese Elisa Calligaris - ha avuto origine in seguito a un episodio verificatosi in una villa di Manzano lo scorso 25 luglio con un ingente bottino. Nell'occasione i ladri, dopo aver forzato una finestra, erano entrati in casa e avevano messo fuori uso la centralina del sistema d'allarme, essendo così liberi di agire.

IL COLPO
Nel bottino racimolato orologi di marca Rolex, monili d'oro, pietre preziose, argenteria, cornici, quadri e capi d'abbigliamento griffato per un valore di alcune decine di migliaia di euro. Le immediate e conseguenti indagini hanno consentito, attraverso l'inferenza tra le tradizionali metodologie investigative e l'analisi dei dati raccolti, di individuare sia il percorso effettuato dai malviventi per allontanarsi dal luogo del reato, sia le autovetture delle quali gli stessi si erano serviti nella circostanza, individuando anche l'area di stazionamento di coloro che di tali auto si erano serviti, ricostruendo così il modus operandi. Dopo aver individuato l'obiettivo effettuando una ricognizione o suonando il campanello per assicurarsi che in casa non ci fosse nessuno, entravano in azione indirizzando le proprie attenzioni al denaro contante, ai monili e alle eventuali casseforti presenti. Si servivano poi anche di un'auto intestata a un prestanome (poi scoperto residente a Trento), che tenevano opportunamente custodita nel domicilio di alcuni di loro e sulla quale, al fine di renderla irrintracciabile, avevano applicato targhe adesive posticce, riferibili ad un veicolo analogo e regolarmente circolante a Udine. Le perquisizioni nelle abitazioni degli indagati hanno permesso di rinvenire una parte della refurtiva, un'ingente somma di denaro contante, alcune radio ricetrasmittenti di cui i soggetti si servivano per comunicare tra loro nel corso delle azioni criminose, sequestrata anche l'auto utilizzata per la commissione dei furti.
LE MISURE

Alla luce di tutto ciò il 10 gennaio scorso, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Udine Matteo Carlisi, vagliato il materiale probatorio e concordando con gli elementi indiziari raccolti, ha emesso quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, eseguite nei giorni scorsi, a carico di Gianni Hudorovich, Angelo Levacovich, Alessandro Braidich e Michel Braidic, nonché la misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti di Federica Belfiore, moglie di uno degli uomini. Un'altra donna, S.B., legata da vincolo di parentela ad uno degli arrestati, è stata deferita in stato di libertà all'autorità giudiziaria per il reato di ricettazione, essendo stata trovata in possesso, in seguito a perquisizione operata presso il suo domicilio, di un orologio di marca, rivelatosi essere oggetto di un furto in abitazione verificatosi nell'agosto 2019 in provincia di Udine.
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Il Gazzettino