L'INDAGINEPADOVA «Sono appena stato rapinato! Due uomini con il casco mi hanno puntato un coltellino e chiesto di consegnare tutto l'incasso». La chiamata alla centrale...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA «Sono appena stato rapinato! Due uomini con il casco mi hanno puntato un coltellino e chiesto di consegnare tutto l'incasso». La chiamata alla centrale operativa della questura è arrivata ieri mattina alle 10.35: dall'altra parte del telefono c'era un quarantaduenne, figlio del gestore del distributore di benzina San Marco Petroli in via Uruguay. La volante è piombata sul posto e la Squadra Mobile ha avviato le indagini, ma ciò che emerge è ben diverso rispetto a quanto raccontato dal benzinaio. Nessuna rapina: è stata tutta una messinscena volontaria. L'uomo aveva parlato di un furto di diecimila euro ma i poliziotti hanno appurato che quei soldi non erano mai stati rubati, anzi: erano stati nascosti all'interno dell'ufficio sotto un malloppo di carte.
L'ALLARME
Il figlio del gestore in questi giorni si sta occupando del distributore. Alle 10.35 chiama la Polizia e lancia l'allarme, raccontando di una rapina subita. «Stavo sistemando i soldi dell'incasso degli ultimi quattro giorni, circa 10 mila euro - spiega -, quando sono entrate in ufficio due persone a volte coperto. Mi hanno detto di consegnare i soldi e io non ho potuto far altro che accettare. Poi se ne sono andate, sgommando via in moto».
Gli agenti delle Volanti, dirette dal vicequestore aggiunto Michela Bochicchio, arrivano sul posto, iniziano ad indagare e ricostruire l'intera faccenda. Il quarantaduenne viene convocato in questura e ascoltato a lungo. La sua versione non convince e gli investigatori lo incalzano. Alla fine sono convinti: la rapina non c'è mai stata. I poliziotti tornano sul posto, setacciano l'ufficio e recuperano i soldi.
LE CONSEGUENZE
Il benzinaio ora è nei guai: sarà denunciato per simulazione di reato e per appropriazione indebita. Le indagini proseguono per ricostruire dettagliatamente i fatti, per capire se aveva qualche complice e soprattutto per fare luce sulle cause di questo gesto. A cosa gli servivano quei soldi? Il papà ne era a conoscenza? Gli uomini della Squadra Mobile, guidati dalla dottoressa Barbara Nori, stanno approfondendo ogni dettaglio riguardante l'attività di via Uruguay e i rapporti dell'uomo.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino