L'INDAGINE CAMPOSAMPIERO Sei chili di marijuana, una pistola, un'aggressione

L'INDAGINE CAMPOSAMPIERO Sei chili di marijuana, una pistola, un'aggressione
L'INDAGINECAMPOSAMPIERO Sei chili di marijuana, una pistola, un'aggressione con lo spray al peperoncino, una lunga serie di menzogne e una fuga in motorino. Sono gli ingredienti...

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L'INDAGINE
CAMPOSAMPIERO Sei chili di marijuana, una pistola, un'aggressione con lo spray al peperoncino, una lunga serie di menzogne e una fuga in motorino. Sono gli ingredienti alla base della rapina messa in atto da tre 15enni dell'Alta Padovana nei confronti di un 18enne per rubargli dello stupefacente. Rapina che, dopo una serie di perquisizioni, ha portato in carcere uno dei ragazzini e ha visto denunciati tutti gli altri, inclusa la vittima.

L'ATTACCO
Tutto è cominciato alle 9 di sabato scorso. Lungo la ciclabile che costeggia il Muson si trovava il 18enne, che frequenta una scuola superiore di Camposampiero. Lì lo hanno raggiunto i tre 15enni: lo hanno aggredito con lo spray urticante, gli hanno sottratto una piccola confezione con circa 50 grammi di marijuana e, per riuscire a scappare in motorino, hanno sparato in aria un colpo di pistola.
La scena però è avvenuta davanti a diversi testimoni e sul posto poco dopo è arrivata una pattuglia dei carabinieri. Avevano trovato il 18enne, che in caserma aveva dato una versione dei fatti ben diversa dalla realtà. Aveva detto di essere stato sì aggredito, ma dicendo che erano stati due sconosciuti e che non gli avevano rubato nulla. In tutti i modi ha cercato di nascondere che lui in quel luogo ci era arrivato con la droga e che la doveva consegnare a qualcuno. Alla fine, anche a fronte delle testimonianze dei passanti, i militari sono però riusciti a farlo cedere.
GLI ACCERTAMENTI
Ha ammesso che gli aggressori erano tre e che via chat si era accordato con due ragazzi del posto per cedere loro della marijuana. Ha però anche continuo a dire che lui quei tre 15enni non li conosceva affatto.
Le indagini in poche ore hanno portato a identificare i primi due minorenni. A casa di uno di loro è stata trovata la pistola, un modello giocattolo a cui era stato tolto il tappo rosso obbligatorio per legge. Il ragazzo è stato denunciato per porto abusivo di arma e, in concorso con gli altri due minori, anche per rapina e per detenzione a fini di spaccio. Nella stanza del secondo ragazzino invece sono stati trovati e sequestrati due cellulari su cui sono in corso accertamenti.
La vera sorpresa è però arrivata perquisendo l'abitazione del terzo 15enne. Nella sua camera aveva un bilancino, mentre in un nascondiglio vicino a casa c'erano dei sacchi con 6 chili di marijuana. Molta più dei pochi grammi sottratti al 18enne. Per il minore sono immediatamente scattate le manette: oltre alla denuncia per rapina e è infatti stato arrestato per spaccio e portato nel carcere minorile di Treviso. Infine è partita la denuncia, sempre per detenzione di stupefacente, anche nei confronti del 18enne.
Vista la mole di droga recuperata e le modalità di azione dei tre 15enni, sono ora in corso ulteriori indagini: innanzitutto per capire dove il ragazzino si fosse procurato la marijuana e a chi fosse destinata, ma anche per capire se, alle spalle dei giovanissimi, vi sia un giro di spaccio più ampio. I militari si stanno concentrando sui contatti degli adolescenti, che frequentano tutti la stessa scuola. Inoltre sono al vaglio anche i rapporti fra il 18enne e i 15enni: non è infatti escluso che la droga del maggiorenne fosse destinata a qualcun altro e che i tre giovanissimi abbiano intercettato la cessione appropriandosene.
LA LETTURA

«Al di là del caso specifico, in cui si parla di reati davvero importanti, va sottolineato che dopo il Covid i ragazzi stanno attraversando un periodo in cui gli spazi e le occasioni di socialità sono ridotti all'osso spiega Mario Polisciano, psicologo ed educatore del Centro Servizi Volontariato. Spesso si ritrovano a socializzare solo via computer o cellulare, manca una rete di esperienze concrete. E infatti suicidi e accessi in psichiatria sono aumentati del 70%. In casi come questi i ragazzi affrontano percorsi di rieducazione, ma ricordiamo che anche il mondo degli adulti ha grandi responsabilità».
Serena De Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino