L'INCONTRO TREVISO «Mi rifiuto di pensare al congresso come un regolamento

L'INCONTRO TREVISO «Mi rifiuto di pensare al congresso come un regolamento
L'INCONTROTREVISO «Mi rifiuto di pensare al congresso come un regolamento di conti di 4 persone». Maurizio Martina arriva a Treviso per portare la sua idea di alternativa di...

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L'INCONTRO
TREVISO «Mi rifiuto di pensare al congresso come un regolamento di conti di 4 persone». Maurizio Martina arriva a Treviso per portare la sua idea di alternativa di popolo tra le fila di un Partito Democratico in gramaglie. E cercare, in un luogo in cui obiettivamente la risalita ha qualche insidia in più, di trasformare un partito in difficoltà in una comunità di persone che non si riconoscono nel racconto di Lega e 5 stelle.

Cento persone ad attendere a Fiera il segretario. In una sala che presto si rivela troppo angusta. La quintessenza del momentaccio è chiarita dal segretario provinciale Pd Giovanni Zorzi. «È la prima volta dal Dopoguerra che abbiamo perso la rappresentatività parlamentare, abbiamo riconsegnato al città nelle mani di Salvini nonostante 5 anni di buongoverno ma stiamo lavorando perchè questo Governo sta sfidando pericolosamente i valori in cui tutti crediamo». Con lui Giacomo Vendrame, segretario Cgil, l'ex parlamentare Laura Puppato, il consigleire regionale Andrea Zanoni, Chiara Tonin della segreteria provinciale, il nuovo astro Antonio Silvio Calò, cittadino europeo dell'anno ex consiglieri e gli attuali Antonella Tocchetto e Stefano Pelloni. «Io vi chiedo di reagire- prosegue Martina- il congresso non deve diventare il solito parlarsi addosso. Dobbiamo cercare di nutrire una comunità che partecipa, discute, sceglie, creiamo un baluardo a certe derive».
Sulle primarie Martina è molto cauto. «La ripartenza non è solo un nome ed un cognome. Quello su cui non mi vogliono concentrare è il renzismo o l'antirenzismo. Abbiamo bisogno di un cambiamento come l'aria che respiriamo».
Per Martina il vero pericolo è rappresentato dai pentastellati e dall'idea distorta tra aiuto e funzione dello Stato. Nessun dialogo con Di Maio e i suoi, e uno sforzo enorme nel trasformare il partito ingessato e calato «in un mondo che non esiste più» nella grande comunità dei Democratici. «Vogliamo intercettare l'energia delle piazze, dare un peso alla solidità, alla serietà, opporci al populismo e alla propaganda-rivendica Martina. Su Renzi non si sbilancia ma ricorda: «Un nuovo partito sarebbe un ulteriore regalo alla destra». La maggioranza del Pd trevigiano approva la linea dell'ex ministro dell'Agricoltura, l'uomo pazienze a cui si ancora una Treviso polverizzata dalle ultime amministrative. Non scalda Martina, ma ha il pregio dell'autocritica e della serietà. «Tra le doti migliori, gli riconosciamo anche la pazienza» chiosa Andrea Zanoni.

Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino