L'INCHIESTA AGORDO Attacco hacker a Luxottica, perquisizioni domiciliari e informatiche

L'INCHIESTA AGORDO Attacco hacker a Luxottica, perquisizioni domiciliari e informatiche
L'INCHIESTAAGORDO Attacco hacker a Luxottica, perquisizioni domiciliari e informatiche in tutta Italia da parte della Polizia postale. Dopo l'azione piratesca risalente allo...

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L'INCHIESTA
AGORDO Attacco hacker a Luxottica, perquisizioni domiciliari e informatiche in tutta Italia da parte della Polizia postale. Dopo l'azione piratesca risalente allo scorso settembre, che aveva provocato il blocco parziale delle attività produttive ma anche il furto di alcuni dati riservati, le indagini erano partite subito. E ieri si sono concretizzate con numerosi controlli a soggetti potenzialmente coinvolti nei fatti. Da parte del colosso dell'occhialeria, no comment. «C'è un'inchiesta in corso - l'unica battuta - siamo tenuti al silenzio».

LE INDAGINI
La Polizia postale di Milano, con il coordinamento del Servizio Polizia postale e delle comunicazioni di Roma, ieri ha eseguito perquisizioni domiciliari e informatiche in diverse regioni d'Italia, in particolare in Veneto e in Emilia Romagna. L'ampia operazione rientra nell'ambito delle indagini partite dopo il grave attacco hacker nei confronti del gruppo leader mondiale degli occhiali con sede nel capoluogo lombardo ma con i principali stabilimenti in provincia di Belluno. Proprio questi avevano subito un pesante contraccolpo con lo stop delle lavorazioni e con gli immaginabili conseguenti danni. Ad aver disposto l'azione di ieri è stato il pubblico ministero Alessandro Gobbis, titolare delle indagini per la Procura di Milano.
Era il 20 settembre 2020 quando si registrò l'assalto pirata ai server informatici di Luxottica. Dei misteriosi hacker riuscirono a entrare nel sistema operativo aziendale rendendolo incapace di far fronte all'enorme mole di lavoro dell'azienda. E obbligando quindi i dirigenti a rimandare a casa, o a invitarli a non presentarsi al turno successivo, i quasi 8mila dipendenti bellunesi. Ma anche gli impiegati della sede meneghina. A firmare il gesto fu un cosiddetto malware, che per sbloccare il tutto chiese una sorta di riscatto, prontamente individuato e isolato ma che riuscì comunque a sottrarre alcune informazioni anche se non legate alle proprietà intellettuali dell'azienda o a dati personali di clienti, fornitori e personale. In meno di 24 ore in Luxottica venne realizzato il vaccino e iniziò la procedura di bonifica dei server. Le attività lavorative tornarono progressivamente alla normalità nel corso dei giorni seguenti. Nella primavera 2020, la medesima sorte toccò a Essilor, società con cui Luxottica si è fusa nel 2018. La stessa realtà guidata da Leonardo Del Vecchio subì un attacco simile il 12 luglio 2018, colpita soprattutto la parte logistica.

Raffaella Gabrieli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino