L'impianto a Fusina divide M5S e Pd

L'impianto a Fusina divide M5S e Pd
LA POLEMICAMESTRE Veritas continua a negare di voler far sorgere un grande termovalorizzatore a Fusina, ma comitati e partiti ambientalisti attendono di essere convocati al tavolo...

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LA POLEMICA
MESTRE Veritas continua a negare di voler far sorgere un grande termovalorizzatore a Fusina, ma comitati e partiti ambientalisti attendono di essere convocati al tavolo e di ricevere risposte dettagliate. Ma nel frattempo la questione scalda gli animi anche in Consiglio regionale: la cinquestelle Erika Baldin accusa non solo la maggioranza ma anche il Pd di non aver preso una posizione nettamente contraria all'inceneritore: «Quando si tratta di prendere impegni di chiarezza, trasparenza e tutela della salute dei cittadini la vecchia politica è tutta uguale: basta che girino soldi e tutti sono d'accordo. Solo noi del Movimento 5 Stelle ci siamo chiesti perché a Venezia e per chissà quanti chilometri intorno, si dovrebbero respirare i fumi dello smaltimento di rifiuti provenienti da ogni parte d'Italia».

L'AFFONDO
Se immediate si levano voci dai partiti di sinistra (Verdi e Articolo 1) che fanno notare di aver avviato da mesi una mobilitazione su questo tema, la consigliera Baldin punta il dito contro i consiglieri regionali che hanno bocciato la sua mozione: «Solo noi abbiamo chiesto di eseguire e rendere pubbliche verifiche su fumi, odori, inquinamento del terreno per un impianto che tratterà anche i pfas. Non ci aspettavamo certo che la mozione venisse accolta da una maggioranza che pensa solo a farsi vanto di megaimpianti ma non volevamo credere alle nostre orecchie davanti alle motivazioni del Pd che a parole si erge a difensore del green ma poi afferma che «Quel che serve è una campagna di informazione per spiegare ai cittadini la necessità del progetto. Non chiedono di spiegare che cosa si rischia, ma convincere che va bene così».

Bruno Pigozzo e Francesca Zottis (Pd), insieme a Franco Ferrari (Civica per il Veneto) si difendono e motivano la bocciatura: «Noi siamo contrari a questo atteggiamento strumentale. Sul nuovo termovalorizzatore crediamo sia necessario un percorso di partecipazione e informazione che permetta ai cittadini di comprendere la necessità del progetto, gli aspetti riguardanti l'impatto ambientale e le potenzialità dell'impianto senza nascondere niente né fare allarmismi. Quando si parla di termovalorizzatori e rifiuti è naturale che ci sia preoccupazione, per questo il tema va affrontato con la giusta scientificità e, nel caso specifico, si dovrà spiegare come questo progetto rientri all'interno di una visione di sostenibilità, economia circolare e miglioramento ambientale». Pd e Civica per il Veneto attendono quindi il parere della commissione Via: «Ma continueremo a vigilare chiedendo un piano sanitario dedicato e la garanzia di trasparenza». Anche il presidente della municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin, aspetta di essere convocato al tavolo: «Con i comitati, la municipalità, i Verdi e Articolo 1 negli ultimi mesi abbiamo fatto tante assemblee pubbliche e preteso da Veritas trasparenza e concretezza. Ed è un bene che anche i cinquestelle siano in questa linea. Veritas, che ci ha appena fatto sapere di essere impegnata a rispondere a tutte le osservazioni, ha dato rassicurazioni da subito ma noi vogliamo restare agli atti. Ricevute le risposte ci siederemo al tavolo a cui la stessa Veritas ha promesso di partecipare».
Melody Fusaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino