L'hotel Sollievo ci ricasca, trenta giorni di chiusura

L'hotel Sollievo ci ricasca, trenta giorni di chiusura
IL PROVVEDIMENTOMONTEGROTTO Stavolta è una stangata per l'Hotel Sollievo che si è reso responsabile di nuove violazioni delle norme anti Covid. Il sindaco di Montegrotto,...

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IL PROVVEDIMENTO
MONTEGROTTO Stavolta è una stangata per l'Hotel Sollievo che si è reso responsabile di nuove violazioni delle norme anti Covid. Il sindaco di Montegrotto, Riccardo Mortandello, ha disposto la chiusura per 30 giorni dell'autorizzazione all'esercizio della struttura alberghiera sampietrina. Tutti gli ospiti dovranno lasciare l'albergo entro 48 ore, le piscine dovranno essere svuotate e tutti gli ambienti sanificati.

L'ordinanza che dispone la chiusura è stata firmata dopo la constatazione di ripetute violazioni delle norme anti-Covid (bagnanti presenti in piscina e clienti nel centro benessere) che già in aprile avevano portato alla sospensione per 5 giorni dell'attività. In un ulteriore controllo effettuato il 3 maggio i carabinieri di Montegrotto Terme e del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Abano Terme hanno trovato persone all'interno della struttura senza una valida ragione di cura o di altro tipo e hanno verificato che diversi lavoratori svolgevano la loro attività senza mascherina e a distanza ravvicinata dai clienti. Per questo sono stati denunciati assieme all'amministratore unico della società. «Il ritardo o l'omissione di quanto intimato - si legge nell'ordinanza - comporterà la denuncia ai sensi dell'art. 650 del Codice Penale (inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità) oltre all'adozione del provvedimento di revoca definitiva delle autorizzazioni».

Tutti gli stabilimenti termali del bacino euganeo, fin dall'inizio del lockdown lo scorso inizio di marzo, potevano scegliere di restare aperti per effettuare i soli trattamenti di cure termali inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea); ad esempio fangoterapia e inalazioni. La quasi totalità degli hotel ha però considerato che con quel limite non ci sono margini di guadagno che consentono di tenere aperte le strutture alberghiere. Come in aprile, quando gli vennero comminati cinque giorni di chiusura, l'Hotel Sollievo ha avuto una interpretazione quanto meno estensiva della limitazione consentendo che clienti senza giustificato motivo sanitario vi accedessero facendo anche uso della piscine. Ieri però il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha promesso una rapida riflessione sul divieto di utilizzare le piscine termali a patto che sia fatto in sicurezza. Se il divieto dovesse essere rivisto sarebbe un passo avanti verso una riapertura, magari parziale, degli hotel termali. Per riavviare il turismo servirà però che cadano tutti i limiti al movimento delle persone tra regioni diverse a anche tra gli stati.
Alessandro Mantovani
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Il Gazzettino