L'ESPOSTO BELLUNO «Il fatto che ci siano medici, infermieri e operatori

L'ESPOSTO BELLUNO «Il fatto che ci siano medici, infermieri e operatori
L'ESPOSTOBELLUNO «Il fatto che ci siano medici, infermieri e operatori sanitari che hanno contratto il Sars CoV-2 sul posto di lavoro per causa di servizio, subendo in tal modo...

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L'ESPOSTO
BELLUNO «Il fatto che ci siano medici, infermieri e operatori sanitari che hanno contratto il Sars CoV-2 sul posto di lavoro per causa di servizio, subendo in tal modo gravissimi pregiudizi alla salute talvolta anche a costo della vita, è la dimostrazione più evidente della fragilità dei modelli organizzativi e gestionali delle strutture sanitarie del Veneto». È il contenuto dell'esposto firmato da Aanao Assomed, l'associazione dei medici dirigenti del Veneto, presentata ai carabinieri del nas di Padova. In 18 pagine di resoconto i medici mettono insieme tutte le presunte omissioni e mancanze in merito alla mancata adozione dei presidi di sicurezza che avrebbero dovuto evitare il dilagare del contagio del Croronavirus al personale medico e ospedaliero della regione che ha portato al contagio di oltre 500 tra medici, infermieri e operatori negli ospedali della regione.

USL DOLOMITI
Nell'esposto viene citata anche l'Usl Dolomiti, ritenuto dall'associazione uno dei casi più emblematici della regione: «La prova più evidente delle mancanze - rileva il rapporto - risiede nel fatto che molti medici ospedalieri hanno contratto il Covid-19 durante e in occasione dello svolgimento dei
turni di servizio. Ad oggi infatti, si contano oltre 12.000 operatori sanitari contagiati, di cui circa il 15% sono medici in servizio, anche presso le strutture sanitarie del Veneto, tra cui ad esempio: l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, Azienda ULSS 6 Euganea e l'Istituto Oncologico Veneto, con complessivi 31 medici; Azienda Ulss 1 Dolomiti, con 14 medici.
L'ALLARME
Secondo l'associazione i campanelli d'allarme erano noti da tempo: «Nel 2014 l'Oms invitava le strutture sanitarie a prepararsi per tempo per gestire il rischio di epidemie provocate da nuovi agenti patogeni indicando peraltro la necessità di predisporre adeguati piani di emergenza che avrebbero dovuto essere aggiornati e monitorati nel tempo».
IL CONTAGIO

Sul fronte del contagio invece, stando al bollettino delle diciassette di ieri restano otto i pazienti ricoverati in terapia intensiva, ma ieri si è registrato un aumento dei pazienti in area non critica. I ricoverati all'ospedale San Martino di Belluno, alle 17 erano 42. Un paziente in più anche all'ospedale di comunità di Belluno, che ora conta 15 pazienti, e a quello di Agordo, dove sono ricoverate 14 persone. Tendenza contraria invece all'ospedeale di Feltre dove, nelle ultime 24 ore, sono state dimesse 3 persone. Il numero dei bellunesi positivi al tampone continua a crescere: 24 l'incremento dei positivi nel corso della giornata ai quali vanno sommati gli undici della notte, per un incremento totale di 35 positivi. Sono attualmente 549 le persone contagiate, 65 i negativizzati. A quota 1.171 invece le persone che lottano contro il virus dal letto di casa, in isolamento domiciliare.
Andrea Zambenedetti
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Il Gazzettino