L'esperta avverte: «Certe cose possono segnarti per sempre»

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PADOVA - (F.Capp.) Quando gli atti goliardici travalicano nel più bieco bullismo le conseguenze psicologiche possono essere inaspettate e capaci di segnare un'intera vita. Tanto più se in periodo giovanile si sono trasformate in umiliazione, scherno, mortificazione in pubblico. Mancanza di fiducia nei rapporti umani, insicurezza, smarrimento, propensione a stare da soli, ad auto-emarginarsi, fino ad ansia marcata e ripetuti stati depressivi: questi i risvolti più comuni che possono trasformarsi anche in disturbi fisici costringendo le vittime ad abbandonare consolidati percorsi di studi. L'associazione Progetto donna oggi già da diversi anni si è impegnata nel realizzare progetti di prevenzione nelle scuole, a offrire un salvagente a quanti, anche in età più adulta, sono oggetto di vessazioni di varia natura. «L'adolescente nel suo percorso di sviluppo troppo spesso incontra difficoltà individuali che se da un lato - riflette la presidente dell'associazione Mara Bertini - sono tipiche di questa fase, si aggravano quando la famiglia è indebolita nella sua funzione da problematiche interne o sociali e non riesce più a svolgere un adeguato ruolo di sostegno ai figli lasciando spazio ai social network come contenitore di identità virtuali e modelli di riferimento idealizza». La risposta a questo disagio è proprio il bullismo dove il giovane esercita nella sopraffazione dell'altro la sua fragile identità e il suo disagio evolutivo. Ancor peggio se le aggressioni vengono perpetrate durante fasi di passaggio e assumono la connotazione di prese in giro collettive ovvero si svolgono davanti agli occhi di tanti. «Noi pensiamo che intervenire sulle problematiche quando queste si sono già manifestate rappresenti solamente una parte delle azioni di prevenzione e contrasto del fenomeno. La nostra intenzione - prosegue la referente di Progetto donna oggi - è quella di lavorare nei confronti di una prevenzione intesa in senso più vasto proponendo ai ragazzi di riempire quei vuoti che le strutture di riferimento, la famiglie e la società oggi non sempre riescono a fornire in modo adeguato. Il vuoto che gli adolescenti provano di fronte al traballare dei modelli tradizionali di riferimento può venire riempito se si offre loro l'opportunità di colmare alla carenza di modelli di riferimento con sane attività di socializzazione e aggregazione giovanile». Solo così si costruiranno personalità capaci di essere, a pieno titolo, cittadini responsabili e assennati.

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Il Gazzettino