L'ESORDIO BELLUNO Obiettivo: trovare casa alla Sinistra. O meglio, dare un tetto

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L'ESORDIO

BELLUNO Obiettivo: trovare casa alla Sinistra. O meglio, dare un tetto unico alle tante Sinistre più a sinistra del Pd. E far sentire una voce unica sulle questione territoriali e nazionali, partendo dalla gente, dai lavoratori. Una volta si sarebbe detto dal quarto stato. Oggi si dice dal basso. E ieri, nell'assemblea bellunese del costituendo movimento Alleanza popolare per la democrazia e l'uguaglianza si è discusso molto di cosa significa partire dal basso. Che è già un punto di partenza. Certo, per rispondere pienamente all'appello lanciato a giugno da Anna Falcone e Tomaso Montanari ci vorrà ancora qualche incontro. Ma intanto il motore è stato avviato e la macchina è partita. «Siamo qui per rispondere all'appello Falcone-Montanari» ha introdotto i lavori assembleari, alla Casa dei Beni Comuni, Andrea Mario. Davanti, una ventina di persone, provenienti da varie anime della Sinistra, da Moira Fiorot e Gino Sperandio (di Rifondazione Comunista), a Cristina Muratore (già candidata alle ultime regionali per L'altro Veneto. Ora possiamo!), passando per Benedetto Calderone (segretario Fiom Cgil), per Monica Camuffo (consigliere comunale a Ponte nelle Alpi) e Alessandra Buzzo (sindaco di Santo Stefano di Cadore). «Sappiamo che veniamo tutti da storie politiche diverse, ma ci piacerebbe programmare insieme il futuro. Ci interessa la democrazia, l'uguaglianza, la Costituzione. E vogliamo provare ad allargare la democrazia, attuando l'uguaglianza e difendendo la Costituzione. Ci è stato chiesto di dare avvio dal basso ad un programma politico». Da dove arriva la richiesta? Da un appello, lanciato a giugno da Anna Falcone e Tomaso Montanari. La prima è stata responsabile nazionale donne del Psi e vicepresidente del Comitato per il No al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre. Il secondo è uno storico dell'arte, che si è speso per il «no» al referendum del 4 dicembre e oggi è presidente di Libertà e Giustizia. Insieme, hanno lanciato un appello (l'appello del Brancaccio): «Far sì che nel prossimo Parlamento sia rappresentata la parte più fragile di questo Paese». La risposta all'appello sta nel cartello politico Alleanza popolare per la democrazia e l'uguaglianza. Non ancora un partito. Ma qualcosa è già stato seminato. Anche a Belluno. Perché ieri pomeriggio l'assemblea ha fissato i temi fondamentali per il territorio dolomitico: lavoro, sviluppo e welfare.

Damiano Tormen
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Il Gazzettino